Informazioni che faticano a trovare spazio

Le primavere arabe sono arrivate anche a Roma. In autunno. Ma va bene anche così…

Dopo Tunisi,  il Cairo e Tripoli tocca a Roma. In fin dei conti siamo legati a Mubarak da una lunga vicenda di ragazzine, che è planata dentro la sentenza Ruby con le parole che riferiscono di scene hard riferite dalle giovane marocchina, con triangoli (quelli massonici sono fuori, nei sepolcri, dentro Arcore c’erano quelli still life) a tre ecc ecc.

Primavere arabe, autunni romani. Sono pochini davanti a Palazzo Grazioli i supporter di Berlusconi, millecinquecento, di cui duecento da Latina con i quattro bus organizzati – leggo su corriere.it – da Armando Cusani che come presidente della Provincia è peraltro “sospeso” per 18 mesi.

Cadono i boss. Restano i berluscones che vanno anche in tv invitati a ripetere: “Ma a lei chi gielo ha detto che Berlusconi sia andato con minorenni?” (Biancofiore).

Mi ricordava Bondi quando tutto impermalito diceva: “C’ero ad Arcore, non è mai successo nulla…”. “Sì, me ne sono andato pertò verso mezzanotte…”. Ahahah.

Va in onda la miseria ultima del Ventennio.

E cade l’ultima provincia araba. Siamo o non siamo immersi nel Mediterraneo?

P.S.: su nel cielo romano ormai scurito – sono le 17,44 – volteggia l’elicottero della polizia, mandato da Angelino Alfano ministro dell’interno…

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