Ho incontrato questa mattina Cesare Moreno all’Ipsia Cattaneo. Stava presentando la nuova iniziativa dei “Maestri di Strada”, l’associazione di cui è presidente, destinata all’arera scolastica di Roma.
Nel senso che a Roma i maestri di strada, con la loro esperienza sorta a Napoli con radici ormai che hanno oltre venti anni, si ripropongono di affrontare la dispersione scolastica focalizzata a livello delle scuole superiori. Insomma non più dispersione a livello della scuola dell’obbligo, ma subito sopra…
In questo senso l’occasione romana è di dare vita da venerdì a domenica a un intenso seminario al quale si sono iscritti circa 250 insegnanti delle superiori romane. Un record, no?
Morale: questa importante iniziativa è stata abbastanza snobbata dai media perché oltre a me (lì presente per corriere.ot su cui ho poi fatto un picolo pezzo di segnalazione) e a una giornalista del Tgr Rai non c’era nessun altro. Perché? Vorrei capirlo anch’io (eppure, mi conferma Cesare, erano stati avvertiti…).
Qui di seguito ripropongo l’articoletto uscito oggi su corriere.it:
I “maestri di strada” sbarcano a Roma. Da Napoli, dove da oltre venti anni promuovono il loro difficile intervento sulla dispersione scolastica contendendo alla malavita organizzata il reclutamento dei ragazzi fuoriusciti dal sistema scolastico, esportano la loro preziosa esperienza nel panorama scolastico romano. Da venerdì 22 novembre a domenica 24 duecento insegnanti delle scuole medie e superiori romane si misurano con il know how messo a punto nelle periferie campane. Il seminario rivolto alla inclusione sociale si tiene presso l’ l’ITC Lucio Lombardo Radice, Piazza Ettore Viola, e vede impegnati il presidente dell’associazione Maestri di Strada, Cesare Moreno, insieme alla preside Simonetta Caravita e a uno stuolo di insegnanti delle periferie romane.
Presentata presso l’istituto Cattaneo l’iniziativa sostenuta dal Ministero della pubblica istruzione punta a portare alla luce un fenomeno diffuso e ancora poco documentato, quello dell’abbandono scolastico accompagnato da una sempre maggiore invadenza della tv. La dispersione a Roma dalla scuola elementare si è trasferita alle scuole medie e superiori, dove si registra il più alto numero di abbandoni scolastici. “Il nostro metodo – ha ricordato Cesare Moreno presentando l’iniziativa – consiste nel partecipare alle situazioni caotiche, al chiasso e lentamente individuare gli elementi significanti, che consentono di dare un senso agli accadimenti. Il metodo formativo che noi proponiamo è lo stesso che usiamo con le giovani persone in formazione, e consiste nel creare le condizioni per una partecipazione empatica e di qui muovere per lo sviluppo di una attività di pensiero”. Insomma creare ponti per chi fugge e usarli per far tornare sui banchi della scuola chi fugge.
Paolo Brogi