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A Roma 91 eritrei scampati alla strage di Lampedusa del 3 ottobre. Accolti dal sindaco Marino

Sono giunti a Roma 91 dei 155 migranti superstiti della tragedia di Lampedusa avvenuta lo scorso 3 ottobre. Saranno ospitati in una struttura della Capitale. L’aereo, un boeing 737 delle compagnia Mistral Air, proveniente da Lampedusa è atterrato all’aeroporto di Fiumicino poco dopo le 13. I migranti, accolti dal sindaco di Roma Ignazio Marino, dopo le pratiche burocratiche saranno condotti in un istituto salesiano.

La maggior parte in jeans, scarpe da ginnastica e felpe, molti dei 91 superstiti – tra cui solo una donna – tenevano in mano buste di plastica da supermercato con i pochi effetti personali raccolti a Lampedusa. Quasi tutti giovani, hanno mostrato volti sorridenti quando, sotto una leggera pioggia, sono scesi dalla scaletta del Boeing e hanno preso posto sul mezzo che li ha condotti al Terminal 5. Si tratta dell’aerostazione dedicata ai ‘voli sensibili’, che dopo le prime ore del mattino è praticamente deserta di passeggeri. Marino ha accolto i migranti senza fotografi né reporter. Le operazioni di sbarco e l’espletamento delle formalità burocratiche sono state effettuati dagli agenti della Polizia di frontiera diretti da Antonio Del Greco. Sull’aereo 23 agenti della Polaria hanno effettuato il servizio di scorta. Anche il direttore Enac dell’aeroporto, Vitaliano Turrà, si è trattenuto con i migranti prima che salissero a bordo dei pullman da turismo che li hanno portati alla loro destinazione (Ansa)

ROMA – “L’arrivo a Roma dei primi superstiti del naufragio di Lampedusa, quaranta giorni dopo la tragedia che li ha visti protagonisti al centro del Mediterraneo è una buona notizia che conferma l’impegno a suo tempo assunto dal sindaco Ignazio Marino e dall’assessore Rita Cutini; ma di per sé non è sufficiente ad assolvere al dovere di solidarietà e di accoglienza che l’intera comunità nazionale deve avvertire nei confronti di quanti – e sono migliaia – fuggono da guerre e carestie sperando di trovare in Europa migliori condizioni di vita per sé e per i loro cari”. Lo ha dichiarato il presidente della Comunità di Sant’Egidio Marco Impagliazzo commentando l’arrivo a Fiumicino di un primo contingente di profughi.

“In queste settimane – ha proseguito – gli sbarchi sono proseguiti con una frequenza dettata dalla disperazione, e ormai non solo Lampedusa, ma la Sicilia intera non è più in grado di ospitare tutti i migranti e i richiedenti asilo: le situazioni di sovraffollamento nei centri di accoglienza sono preoccupanti. Sappiamo – ha concluso Impagliazzo – della disponibilità di altri sindaci ad accogliere i migranti nei loro Comuni, e sollecitiamo le autorità competenti a dare seguito alle richieste già pervenute. Ci rivolgiamo anche agli altri sindaci perché facciano la loro parte. Non accogliere significa non governare il fenomeno dell’immigrazione”.

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