Nella Montefiori fu arrestata dai tedeschi a Roma il 16 ottobre del 1943. La sua colpa era di essere una giovane donna ebrea. Fu portata al Collegio militare di via della Lungara e il 18 settembre salì sul vagone piombato diretto ad Auschwitz. In quei carri merci al binario numero uno della Stazione Tiburtina Nella Montefiori era una dei 1021 deportati. Cinque giorni dopo il treno arrivò ad Auschwitz e Nella fu inclusa nel gruppo delle donne mandate subito alle camere a gas. Aveva compiuto da poco 38 anni, era nata il primo settembre del 1905 ad Ancona da Gino ed Elisa e lì era cresciuta prima di doversi spostare a causa delle leggi razziali nel 1939 a Roma, in via Cavour.
Il giorno dell’arresto era uscita da casa con sua sorella Ada.
Secondo le informazioni di cui dispongono i parenti le due sorelle sentirono arrivare una camionetta di tedeschi alle loro spalle. Le due sorelle – questo raccontava poi Ada piangendo – istintivamente andarono allora in direzioni diverse, separandosi. Ada andò da una parte entrando in un portone aperto e si salvò, Nella nella direzione opposta e fu arrestata.. Una settimana dopo sarebbe stata uccisa ad Auschwitz.
Il suo nome è inserito nel portale della deportazione italiana (www.nomidellashoah.it), che cita Fonte 2, convoglio 02.. Ed è inserito nelle schede dello Yad Vashem a Gerusalemme (qui sotto).
Nella era la zia di Anna Padovani, ai Montefiori risaliva infatti nelle Marche il ramo materno di suo nonno Riccardo Padovani, figlio di Laura Montefiori, e parente delle due sorelle Ada e Nella. Generale dei bersaglieri era stato deposto dal suo grado nel 1938 a causa delle leggi razziali che aveva subito insieme a tutta la sua famiglia, con la moglie Gina Viterbo morta poi subito dopo la fine della guerra nel 1946 e con i figli Paolo e Massimo cacciati dalle scuole e costretti a vivere poi in precarie condizioni di latitanza il periodo buio dell’occupazione nazista.