Al via il processo per il Piano Condor, il patto criminale di mutua assistenza dei militari latinoamericani negli anni ‘7’ e ’80 contro gli oppositori, che vede accusati dalla Procura di Roma 35 esponenti delle dittature di Cile, Argentina, Uruguay, Bolivia e Brasile. L’Italia sarà parte civile, insieme ai parenti delle vittime – sono 24 gli uccisi e i desaparecidos di cui si chiede giustizia -, lo ha stabilito il Gip Alessandro Arturi nell’udienza preliminare di oggi.
Respinta invece la costituzione della Regione Emilia Romagna (/una delle vittime, Omar Venturelli “desaparecido” in Cile era originario di Pavullo (Modena), e quella del Partito Democratico. La prossima udienza è prevista per il 22 novembre: prima del rinvio a una Corte di Assise il Gip dovrà pronunciarsi su alcune eccezioni preliminari sollevate dalla difesa degli imputati. Soddisfazione è stata espressa dal’avvocato dello Stato, Maurizio Greco: “L’Italia non dimentica le sue vittime”. Tra i numerosi casi che hanno portato all’istruzione del processo anche la barbara morte in Cile, nei giorni successivi al golpe del 1973, di José Montiglio Murua, un giovane socialista della guardia di Allende. Arrestato, fu costretto a scavarsi la fossa per essere poi fucilato. Il suo corpo fu poi dilaniato con cariche di esplosivo. Sua figlia Tamara chiede oggi giustizia attraverso il tribunale italiano.