Umberto Carpi e quell’accento altoatesino che non aveva mai perso. L’ho conosciuto a Lettere e poi in quell’occupazione della Sapienza che partorì Le Tesi. Il cortile della Sapienza, molto bello col suo porticato, ci servì allora anche come campo da gioco, Carpi però era molto serio e con la Garbesi preferiva dirigere le assemblee piene di dottorini dell’Ugi e dell’Intesa. Risultò poi che su certe cose – stalinismo se ben ricordo – le idee non collimassero. L’ho incontrato anni fa che era senatore, uomo di Rifondazione, scherzammo sui “nostri” paeselli così vicini nel pisano, Lari di cui sono nativo e Crespina di cui lui adottivo era diventato stimato sindaco. Gli invidiavo quella magnifica giornata che a Crespina si teneva, l’incredibile “Fiera della civetta”.