Informazioni che faticano a trovare spazio

L’Inps su Ceccanti: “Non ci ha mai fatto vedere il suo passaporto…”. E perché mai avrebbe dovuto esibirlo?

“La verifica del requisito sanitario per il riconoscimento dei benefici relativi all’invalidità civile è stata prevista da una specifica norma di legge che ha affidato all’Inps il compito di accertare la permanenza dello stato di invalidità dei cittadini già titolari di prestazioni economiche per la loro disabilità”: lo afferma il direttore regionale dell’Inps toscana Fabio Vitale riferendosi alla vicenda di Soriano Ceccanti, immobilizzato su una carrozzina perché colpito da un proiettile negli scontri davanti alla Bussola di Focette nel 1969 e sollevata sul ‘Foglio’ da Adriano Sofri.

La pensione era stata sospesa a Ceccanti, aveva spiegato Sofri, con la motivazione che trascorreva troppo tempo all’estero dove vivono i parenti della moglie di Ceccanti. “Per non arrecare loro ulteriore disagio, l’Istituto – spiega ancora l’Inps – laddove la patologia lo renda opportuno, chiede agli interessati di presentare la documentazione sanitaria in loro possesso, affinché la verifica sia effettuata sugli atti, evitandogli l’onere di una nuova visita medica. E’ quanto è accaduto anche nei confronti del signor Soriano Ceccanti che, tuttavia, non ha presentato la documentazione richiestagli nel luglio 2011. Avendo l’interessato successivamente chiesto di essere contattato con debito anticipo, l’Inps lo ha chiamato a visita, nel maggio 2012 con lettera datata 26 marzo 2012, ma anche a questo nuovo invito, il signor Ceccanti ha ritenuto di non rispondere. Anche la successiva convocazione, nel gennaio 2013 è andata deserta. Solo a marzo scorso, a seguito di contatti con il Centro medico legale della sede di Pisa è stato possibile procedere all’accertamento così come previsto dalla legge”.

E comunque, prosegue il direttore dell’Inps, “il diritto al beneficio non è basato esclusivamente sul requisito sanitario che per il signor Ceccanti non è mai stato messo in discussione, ma anche sul rispetto delle regole cui il diritto é subordinato, e cioé la dimora stabile e abituale in Italia” “Non c’é da ‘sbalordirsi’ – aggiunge Vitale – del comportamento dei nostri funzionari che, di fronte ai reiterati silenzi del signor Ceccanti, hanno richiesto tramite il patronato che lo assiste, la copia del passaporto che, tra l’altro, non è stata mai consegnata. Né tantomeno si può definire un ‘cavillo burocratico’ la sospensione cautelativa della prestazione economica, effettuata in via temporanea in attesa di definirne la revoca o la conferma”.

Fonte: ANSA

Riprendo questo intervento dal web. Leggendo queste dichiarazioni del direttore regionale dell’Inps ci si chiede: che cosa deve mai verificare l’Inps dopo 45 anni su un “assistito” che è da allora in sedia a rotelle? Che razza di accertamento deve fare l’Inps sull’invalidità di Soriano Ceccanti? Perché l’Inps chiede copia del passaporto a Soriano Ceccanti?

La prosa di Fabio Vitale non ce lo spiega, purtroppo.

Vuol forse sostenere il signor Vitale che Ceccanti è un falso invalido?

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