Muos bocciato anche dal Tar di Palermo: il Ministero della Difesa aveva chiesto di annullare la revoca delle autorizzazioni
decisa dalla giunta Crocetta.
Cioè: il governo ha tentato invano di far annullare lo stop decretato dalla Regione Sicilia al megaimpiano di intercettazioni di Niscemi (Cl).
Un aspetto poco sollevato sulla questione Muos che è stata dibattuta soprattutto dal punto di vista sanitario
(pericolosità del sistema per la salute pubblica) è quello dello spionaggio, tema caldo nel rapporto tra Europa e Usa
alla luce delle recenti rivelazioni Snowden.
Il Muos (oltre ad essere dannoso per la salute) dovrebbe spiare l’Africa, perfezionando il sistema di intercettazioini basato a livello mondiale su quattrro
megaimpianti.
Il governo italiano (attraverso il Ministero della Difesa) chiedendo di far avanzare i lavori nel Muos (questo lo scopo del ricorso al Tar) si sta di fatto
schierando con lo spiuonaggio americano.
Ecco la notizia del Tar che mi è appena stata segnalata da Daniela Sammito che ne ha scritto sul foglio
siciliano “Il clandestino – permesso di soggiorno”:
Il Tar di Palermo si pronuncia sul Muos. Respinta la richiesta di sospensiva delle revoche regionali
di Daniela Sammito
Il cantiere Muos di Contrada Ulmo, nel cuore della riserva naturale Sughereta di Niscemi, resterà chiuso.
Lo ha deciso oggi il Tar di Palermo, chiamato a pronunciarsi sulla richiesta di sospensione della revoca
delle autorizzazioni concesse nel 2011, avanzata dal Ministero della Difesa tramite l’Avvocatura dello Stato.
Tra gli atti acquisiti ed esaminati dai giudici del Tribunale amministrativo regionale, figura la relazione
del consulente tecnico d’ufficio dello stesso Tar, il professore Marcello D’Amore, docente di Elettrotecnica
in quiescenza dell’Università La Sapienza di Roma.
Lo studio conferma le tesi avanzate dal Movimento No Muos sui rischi per la salute e l’ambiente derivanti
dai potenti campi elettromagnetici sviluppati dalle parabole militari. Rischi già messi in rilievo dalla
relazione dei professori Zucchetti e Coraddu del Politecnico di Torino, consulenti tecnici del Comune
di Niscemi, che per primi ne avevano evidenziato la nocività.
I lavori di edificazione dell’ecomostro statunitense restano, così, sospesi.
Un importante risultato per il Comune di Niscemi, per Legambiente e per il gruppo di cittadini niscemesi che,
con l’assistenza legale del Coordinamento regionale dei Comitati No Muos, hanno preso parte al procedimento
innanzi al Tar e si sono opposti al ricorso presentato dalla Difesa italiana.
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