Il Tribunale del Riesame il 27 giugno stabilisce che i passaporti di Alma Shalabayeva non sono contraffatti ma originali.
Il giorno successivo però il ministro dell’interno Angelino Alfano sovrintende al Consiglio di amministrazione della pubblica sicurezza che “premia” alcuni funzionari coinvolti in prima persona nella vicenda Shalayeva e li promuove con un grande salto nella graduatoria scavalcando posizioni su posizioni, con il risultato di promuoverli in area “questori”.
Il ministro non sapeva? Oppure sapeva e con noncuranza ha promosso chi aveva dichiarato l’opposto?
Vedo che l’andazzo nella vicenda Shalabayeva è ora trovare il classico capro espiatorio. Si tratta con tutta probabilità di tale Procaccini, capogabinetto di Alfano. Ma davvero si vuole pretendere che il capogabinetto abbia agito da solo tenendo all’oscurro il suo titolare?
E in ogni caso il titolare non sapeva poi il 28 giugno che i funzionari che stava “premiando” con disinvolta accelerazione nelle carriere, con notevole incazzatura di chi è stato saltato in graduatoria, erano stati appena sconfessati da un tribunale della repubblica?