I morti del Mediterraneo. Il Papa va a pregare per loro a Lampedusa, l’8 luglio. Ma quanti sono i morti dei gommoni e degli scafi partiti dal Nordafrica? Quanti “harragas”, come li chiamano in Tunisia, sono finiti in fondo al mare?
La contabilità estratta dalle rilevazioni di Fortress Europe e ripresa di recente dalla Comunità di Sant’Egidio dà in poco più di vent’anni quasi ventimila morti.
La crescita anno dopo anno è molto forte, ha punte nel 2006 e nel 2011, la prima tragedia del 1996 è stata descritta da Giovanni Maria Bellu in un suo bel libro (I fantasmi di Portopalo) e fu scoperta per i poveri corpi trovati nelle reti dei pescatori siciliani.
Da allora la morte ha infierito nel canale di Sicilia, ma anche sul fiume Evros in Grecia o sulle coste spagnole di Tarifa.
Dal 1990 al 2013 i morti e i dispersi nei viaggi verso l’Europa sono stati, questo il sunto non ufficiale, 18951: questa la progressione anno dopo anno, 2 nel 1990, 12, 132, 11, 163, 65, 383, 350, 390, 311, 351, 520, 634, 1000, 929, 1197. Poi nel 2006 i morti diventano 2875. E la successione è poi 2587, 1527, 1499, 277, 3047 (nel 2011), 738, 101.
L’Italia nel 2012 ha registrato 13.245 sbarchi, e quasi 5000 nei primi mesi del 2013. Continua la tragica successione di morti e dispersi.
Ora il Papa sarà lunedì prossimo 8 luglio a Lampedusa per officiare messa con i migranti e pregare con loro. Lo conferma la sala stampa della Santa Sede: si tratterà di una «visita in forma discreta», dettata da un desiderio del pontefice – ha detto padre Federico Lombardi – «toccato dal recente naufragio di una imbarcazione» di immigrati dall’Africa, quello dello scorso 21 giugno, quando 45 migranti alla deriva su un gommone di 10 metri vennero soccorsi dalla Guardia costiera italiana nel canale di Sicilia.
Il Papa lancerà una corona nelle acque dell’isola, incontrerà immigrati e popolazione: «Visiterà i superstiti e i profughi del naufragio presenti sull’isola – spiega padre Lombardi -. E Incoraggerà gli abitanti dell’isola. Quindi farà appello alla responsabilità di tutti affinché ci si prenda cura di questi fratelli e sorelle in estremo bisogno e dirà messa».
Qui dsi seguito alcuni nomi, quelli ri.cordati in una recente veglia dalla Comunità di Sant’Egidio.
“Mariam, donna siriana incinta e i suoi due bambini, Ghiorghis e Mansour sono annegati nel tentativo di raggiungere l’isola greca di Lesbo dalla Turchia il 22 marzo 2013. Con loro sono morti Mohammed, Mustafa, e Saadia, mentre altre 3 donne risultano disperse.
Insieme a loro ricordiamo:
1. Qurban e Musa, morti d’asfissia il 23 giugno 2012 all’interno di un camion su un traghetto della Superfast da Patrasso ad Ancona.
2. Tayyeb, Ali e e altri 40 profughi asiatici dalla Siria, Afghanistan e Pakistan hanno fatto naufragio nella notte del 03 gennaio 2013 davanti alle coste pugliesi. Tra i dispersi 8 bambini tra 11 e 13 anni.
3. Aziz, siriano, è morto di freddo sul confine tra Turchia e Bulgaria il 21 dicembre 2012.
4. In Turchia, il 06 settembre 2012, Issa e Anwar sono annegati al largo della costa nell’Egeo con altri 59 profughi siriani e palestinesi tra cui 28 bambini e 3 neonati. La loro barca è affondata a causa del sovraffollamento.
5. Il 18 agosto 2012 Amet, curdo, è annegato nel fiume Evros, in Turchia, mentre tentava di superare il confine con la Grecia a nuoto.
6. Shirin, Aso, e i piccoli Youssef e Semira, iracheni, erano su una barca con 27 passeggeri che è affondata il 17 dicembre 2012 vicino all’isola di Lesbo, nel Mar Egeo, a seguito dello scontro con uno scoglio.
7. Sediqa, afgana di 30 anni, annegata il 12 agosto 2012 mentre tentava di raggiungere a nuoto la Gran Bretagna. E’ stato ritrovato il suo corpo sulla spiaggia francese nei pressi di Wimereux
8. Sohel, Deen con altri 38 dispersi provenienti dal Bangladesh e dal Pakistan il 26 agosto 2012, morti a seguito del rovesciamento di una nave salpata da Tripoli, in Libia, e Hossain, di 35 anni del Bangladesh, morto in Turchia nell’agosto 2012 dopo una marcia di 56 giorni
9. Li, Huang, Xiao, con altri 9 cinesi, annegati nel mare vicino a Ragusa nel marzo 2005.
10. Baj Singh, indiano di 33 anni, schiacciato dalle ruote del camion sotto il quale era nascosto in Gran Bretagna nel settembre 2008
11. Rolando, giovane cubano di 23 anni, ritrovato in Spagna il 13 luglio 2011, nel carrello di atterraggio di un aereo proveniente da Cuba.
E poi ancora:
Omar, giovane maliano, ritrovato sulle coste di Agrigento il 14 giugno 2013, probabilmente caduto dalla barca su cui viaggiava con altri 100 profughi somali ed eritrei approdati il giorno seguente, e con lui altri 7 dispersi nel canale di Sicilia la notte del 16 giugno 2013.
1. Bashir Mohamed Ibrahim, giovane somalo di 21 anni morto 30 marzo 2013 dopo essere stato soccorso in mare poco prima dell’arrivo sulle coste italiane. La mamma ha raccontato la storia sua e degli altri 19 connazionali dispersi.
2. In Spagna, sulle coste delle isole Galapagos, il 9 ottobre 2012 è stato ritrovato il corpo di una bambina di 4 anni, Meriem, dal Congo. Era in viaggio su di una piccola imbarcazione da Melilla con 3 donne e un altro bambino che sono dispersi.
3. Job, ivoriano di 15 anni, è stato ritrovato nel vano carrello di un aereo in Francia, il 9 aprile 2013. Con lui ricordiamo Santos, angolano, di 25 anni, e Francis, Malawiano, ritrovati nei vani carrello di due aerei a Heathrow, Gran Bretagna, nel settembre 2012.
4. Said, un giovane algerino è morto affogato mentre viaggiava su una piccola imbarcazione che si è rovesciata nel tentativo di raggiungere la Spagna il 17 settembre 2012.
5. Yohannes, Hadenet e Temesghen sono morti sul Sinai insieme ad altri 14 eritrei ed etiopici, nell’ultimo anno, cercavano di entrare in Israele
6. Artan, Valbona, il piccolo Andi, con altri 13 kosovari annegati nel fiume Tisza, al confine tra la Serbia e l’Ungheria il 15 ottobre 2009
7. Ibrahim, Giamee, Saleh e Hammedin, ritrovati sulle coste tunisine il 10 luglio 2012, sono morti di disidratazione dopo 15 giorni di navigazione alla deriva su una barca partita dalla Libia verso l’Italia.
8. Mahjouba, Hicham, Naima, provenienti dal Marocco e dalla Tunisia insieme ad altri 51 dispersi a seguito dell’affondamento di una nave vicino alle coste della Spagna il 25 ottobre 2012
9. Richard, Bose, nigeriani, e le piccole Blessing e Favour, di 11 e 13 anni, affogati il 04 novembre 2012 a Lampedusa nel tentativo di raggiungere l’Italia insieme ad altre 33 persone disperse.
10. Tedros, Yemane e Zewit, Mikele, Shisha e Simon, insieme ad altri 358 eritrei ed etiopici, morti nei viaggi tra l’Africa e l’Italia negli ultimi tre anni
11. Ricordiamo tutti i 18.951 morti e dispersi nel tentativo di raggiungere il continente europeo, di molti dei quali è sconosciuto anche il nome.