Sale a tre il bilancio dei morti in Turchia. Ucciso con un colpo da arma da fuoco un giovane di 22 anni, nel sud del paese. Si chiamava Abdullah Comert.
04/06/2013
Turchia, tre le vittime degli scontri
Morto un ragazzo di 22 anni
Sale a tre il numero delle vittime degli scontri in Turchia ad una settimana dall’inizio dei disordini per difendere Gezi Park minacciato dalla costruzione di un centro commerciale. La nuova vittima, Abdullah Comert, è un ragazzo di 22 anni deceduto in ospedale dopo essere stato colpito da un colpo d’arma da fuoco durante scontri nel sud della Turchia al confine con la Siria. Lo ha annunciato la televisione privata Ntv.
«Abdullah Comert – spiega Ntv – è rimasto gravemente ferito da alcuni colpi sparati da una persona non identificata». Comert dopo essere stato colpito è morto più tardi in ospedale. Secondo un parlamentare del partito di opposizione, Hasan Akgol citato da Ntv, Comert Abdullah era membro del del Partito Repubblicano del Popolo (Chp). La polizia ha avviato un’indagine sulle circostanze della morte.
La prima vittima si chiamava Ethem Sarisuluk. È deceduto ad Ankara dopo essere stato colpito da un colpo di arma da fuoco alla testa. La seconda vittima aveva 20 anni. Il ragazzo è morto ad Istanbul investito da un taxi che si è lanciato contro la folla di manifestanti.
Intanto a Roma si è tenuto un sit in diu protesta nei pressi dell’Ambasciata di Turchia.
“Tayyp Gezipark…”. Protesta sotto l’ambasciata della Turchia a Roma, in un sit in convocato tramite Facebook da Fabio Alberti segretario di Rifondazione comunista. Insieme a un folto gruppi di curdi, che inalberano ritratti di Ocalan, c’è una rappresentanza di turchi, in prevalenza donne. Non manca qualche attrito ma oggi l’occasione è comunque unitaria. Tutti uniti contro Tayyp Erdogan ricordando i manifestanti che in Turchia hanno superato la sesta notte di mobilitazione. Subito dopo il sit il gruppo di donne turche si è poi spostato a protestare in Piazza della Repubblica, di fronte all’Ufficio del turismo turco.
Sono giovani donne turche a sventolare la bandiera con lo spicchio di luna e a mostrare la foto di Kemal Ataturk, il fondatore della Turchia moderna. Così Aishe, originaria di Izmir e impiegata nella telefonia, che mostra il cartello “Turchia, Roma è con te”. La giovanissima Melania di Istanbul ha invece disegnato l’immagine di un agente che lancia acqua con l’idrante su una manifestante. Non mancano cartelli in inglese: “Istanbul you not are alone”. Aykut studente di architettura viene invece da Taksim, il cuore della protesta, e dice: “Non dovete lasciare soli i giovani turchi, si battono per la democrazia non solo per laTurchia”.