Mehmet Ayvalitas, venti anni, ucciso da un’auto (un Suv four wheels driver) lanciata contro una manifestazione ad Istanbul.
Ethem Sarisuluk, 23 anni, morte cerebrale per una pallottola in testa ad Ankara.
Sono questi i nomi dei primi due morti “ufficiali” che si vanno ad aggiungere agli altrti due denunciati sabato da Amnesty International.
Silenzio sui media turchi, che stanno offrendo la fotografia dello stato di libertà del paese Turchia: giornali e tv totalmente dipendenti dal potere. Giornali come Hurriyet che pubblicano foto di devastazioni, in ciò dando supporto alle parole del capo del governo Erdogan che parla di “saccheggiatori”, insomma teppisti.
E’ molto grave la situazione in Turchia, dove si sta ripetendo un copione visato sotto altri regimi che come in Alkgeria sono riusciti a tenere lontano dalle proteste gli occhi degli osservatori. La Cnn in Turchia è stata soprannominata “pinguino”, insomma sono scarse le informazioni e senza verifiche. Questa è la Turchia di Erdogan, avvezzo a trattare così i curdi e i deputati dell’opposizione. Solo che stavolta ha di fronte la Turchia dei giovani laici che non ne possono più dell’islamizzazione crescente del paese. Una rivolta su cui si sta scarticando un’enorme violenza di stato…(ecco un’immagine di quello che sta succedendo in Turchia):
Ecco a cosa deve prestare orecchio l’Occidente. Ecco per cosa occorre manifestare in questo momento. Il portavoce del governo tedesco ha richiamato il governo turco alla necessità di dialogare con la protesta.
Che cosa fa il ministro degli esteri Emma Bonino? Che cosa dice il Parlamento italiano? Finora l’unica notizia di mobilitazione arriva dalla piccola Rifondazione comunista di Roma che ha proposto per martedì un sit-in di fronte all’ambasciata turca di via Palestro a Roma. (vedi altro post in questa pagina). E tutti gli altri? Sel e il Pd che cosa dicono e fanno?