Condannato Berlusconi, ma che dire dei 314 parlamentari del centrodestra che il 5 aprile del 2011 votarono alla Camera, a maggioranza, che la notte del 24 maggio Ruby era per lo Stato italiano la nipote di Mubarak? Che sentenza si dovrebbe emettere sui 314 parlamentari (232 quelli del Pdl, 59 quelli della Lega ecc) che hanno votato questa vergognosa ricostruzione dell’affaire che riguardava il loro capo ?
Giorgia Meloni e Ignazio La Russa, oggi dissidenti si fa per dire con i loro “Fratelli d’Italia”, non trovarono neanche il posto dove sedersi e votarono in piedi. A votare anche il lib-dem Melchiorre Daniela e Tononi. Il 5 aprile 2011dunque i 232 deputati del Pdl – sui banchi del governo c’erano tutti, meno Berlusconi, tutti cioè i Frattini, le Brambilla ecc – votarono compatti col voto elettronico che Ruby la notte del 27 maggio 2010 era per lo Stato italiano la nipote di Mubarak e che le sette telefonate di Berlusconi in Questura a Milano per farla rilasciare erano telefonate di premier, telefonate di Stato.
Con i deputati del Pdl votarono questo orrore i 59 della Lega, i 21 dei Responsabili, più Nucara, Mannino e Misiti. Barbareschi si astenne, poi disse che c’era stato un errore…
Questo è successo nel Parlamento italiano. I 314 avevano conseguentemente chiesto alla Corte Costituzionale, a nome del Parlamento italiano, di stabilire che quelle telefonate, nella improbabile ipotesi che non si auguravano fosse reato, venissero giudicate dal Tribunale dei Ministri e non dal Tribunale di Milano. Insomma chiedevano i 314 parlamentari del centro destra che il processo Ruby venisse spostato ad altra sede e ad altra indefinita data.
A votare contro questo orrore furono 302 deputati, l’opposizione.
Aggiungo poi un altro orrore, il Csm che ha stangato il Pm dei minori Annamaria Fiorillo. Contro la magistrata il Csm ha inflitto poco tempo fa una censura per aver polemizzato pubblicamente con l’allora ministro dell’interno Roberto Maroni a proposito della versione fornita sulla notte in cui Ruby venne portata in questura a Milano.
Doveva mantenere il riserbo, questa l’incredibile censura che il Csm a maggioranza – una parte dei giudici togati con i rappresentanti del Pdl – ha inflitto alla Pm Fiorillo.
Fiorillo ha deciso di ricorrere in Cassazione e va bene.
Resta il fatto che in Italia l’organo di controllo sulla magistratura, presieduto dal Presidente della Repubblica, ha applicato sanzioni in nome di un’incredibile censura.
A decidere la sanzione i giudici togati Auriemma, Vigorito, Virga, Nappi e i cosiddetti laici Marini e Zanon (del Pdl).
Una vera vergogna. Cosa avrebbe dovuto fare la povera Fiorillo di fronte a una versione fornita da Maroni tutta volta a difendere l’operato di Silvio Berlusconi, che proprio per quell’operato è stato ora processato per concussione e condannato? Che cosa avrebbe dovuto dire un magistrato che non ha mai permesso l’affidamento di Ruby alla Minetti e che si è vista invece attribuire cose diverse?
Farebbe piacere sentire l’opinione in merito del presidente del Csm, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. In fin dei conti il Csm ha punto la Fiorillo sotto la sua alta guida.
Infine, una domanda a quale servizio appartenevano i due tipi che si sono presentati in Marocco poco tempo fa per vedere di contraffare all’anagrafe la data di nascita di Ruby? E che per fortuna non sono riusciti a convincere i funzionari che in Marocco per simili taroccamenti rischiano pene molto severe? Questa è una domanda alla quale il ministro dell’interno Alfano sarebbe interessante che rispondesse…