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Riforma della cittadinanza e chiusura dei Cie: venerdì davanti a Montecitorio

I diritti non sono stranieri” domani la mobilitazione a Montecitorio per la riforma della cittadinanza e la chiusura dei Cie.
Anche a Roma la mobilitazione europea e la raccolta firme per una petizione.
immigrazioneoggi, 30-05-2013
Una petizione online e un sit-in il 31 maggio a Roma sotto il Parlamento (in contemporanea con la mobilitazione europea di Francoforte) per chiedere la riforma della legge sulla cittadinanza, la chiusura dei Cie, l’abolizione del reato di clandestinità e un nuovo piano di accoglienza per i rifugiati.
L’iniziativa dal titolo I diritti non sono stranieri è organizzata da alcune associazioni, operatori del Terzo settore e movimenti, tra cui Asgi, Action – Diritti in movimento, Arci e Servizio civile internazionale.
“Sentiamo il bisogno di prendere parola sulle tante questioni sollevate di recente rispetto al complesso delle politiche migratorie italiane – sottolineano gli organizzatori del presidio, che si svolgerà a Montecitorio venerdì dalle ore 14,30 – crediamo necessario affermare di fronte alle istituzioni, italiane ed europee, la nostra incompatibilità con le posizioni espresse in queste settimane da diversi esponenti politici e con il tono del dibattito che si è generato a partire dalle proposte di riforma della cittadinanza, del reato di clandestinità e dei Cie”.
Nello specifico la petizione chiede la modifica della legge sulla cittadinanza per le seconde generazioni e la semplificazione delle procedure e dei tempi di acquisizione della cittadinanza per residenza, “che è un diritto e deve finire di costituire soltanto una concessione”. La chiusura dei Cie “luoghi inumani, dove le persone vengono torturate e detenute in condizioni vergognose, senza aver commesso alcun reato” e l’abolizione del reato di clandestinità. Inoltre si richiede un nuovo piano di accoglienza per rifugiati, richiedenti asilo e minori stranieri non accompagnati: l’immediata chiusura dei grandi centri, al fine di promuovere un nuovo sistema di accoglienza decentrato e su piccola scala.
L’ultima richiesta riguarda la revisione del regolamento Dublino II, “ormai incapace di regolare l’asilo a livello europeo e fonte di sofferenze e violazioni per tanti cittadini migranti, con l’obiettivo di garantire loro il diritto di scegliere dove vivere e la libertà di movimento”.

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