Il risultato di Ignazio Marino è piuttosto straordinario, visto che il Pd ha fatto ben poco per sostenerlo (quando con qualche corrente non ha optato addirittura sotto sotto per Marchini) e visto che lui stesso non ha certo raggiunto un buon livello di comunicazione che è restata piuttosto fievole.
Il panorama è che comunque ha votato un romano su due, resta dunque l’interrogativo su che cosa è diventata effettivamente la Roma del 2013.
Detto questo, Alemanno e i suoi ne escono decisamente ammaccati, battuti, liquidati.
Con Marino invece è cresciuta Sel un po’ oltre il 6%, abbastanza ma non troppo, complice una campagna non molto decisa del partito di Vendola.
E con Marino escono sbaragliati i Cinquestelle e ridotto in un angolo Sandro Medici.
Un buon risultato dunque che ora va condotto a termine vincendo il ballottaggio di giugno. E così dopo cinque anni di deriva di destra il Campidoglio tornerà a sinistra. Almeno così ragionevolmente ora si può sperare. Finalmente.