Ricordate la pensionata denunciata a Trieste per aver rubato un pezzo di formaggio e tre cosce di pollo in un supermercato? Dopo il post pubblicato sulla pagina Facebook del Poipolo viola la Despar iha scritto invitando a fornire la versione dell’azienda.
Eccola: “Giovedì 16 maggio scorso, il personale del negozio ha notato alcuni comportamenti sospetti da parte di una cliente ed ha segnalato la cosa alle Forze dell’Ordine, come da prassi. Quello di Via S. Francesco infatti è uno dei punti vendita più soggetti a furti, in tutto il Friuli Venezia Giulia. Al momento del loro arrivo, i Carabinieri hanno accertato che la cliente segnalata aveva aperto alcune confezioni di cibo e aveva tentato di nasconderlo in tasca: questo particolare modifica in modo sostanziale la posizione giuridica della persona fermata, in quanto – quando si manomettono le confezioni – il semplice furto diventa automaticamente furto aggravato. In questi casi, la legge prevede la procedibilità d’ufficio, ciò significa che i Carabinieri non possono evitare di procedere con la denuncia, indipendentemente dalla posizione “comprensiva” assunta Despar, dall’importo esiguo della refurtiva o dalla volontà della signora di riparare al danno, pagando quanto sottratto. Ribadiamo che Aspiag Service Despar Nordest non ha firmato – e quindi non può ritirare – alcuna denuncia e non è in nostro potere modificare la posizione legale della persona fermata. Come cittadini, come dipendenti Despar, come semplici persone siamo profondamente colpiti e toccati dalla vicenda umana di questa signora in difficoltà, e starà alla sensibilità di ognuno di noi adoperarsi nella maniera che ritiene più opportuna. Ma come Azienda ci troviamo in una posizione estremamente delicata e accogliere la richiesta dell’opinione pubblica – promuovendo un’azione di solidarietà nei confronti di una persona che ha comunque perpetrato un reato – ci sembra contrario ad una cultura della legalità, che da sempre sosteniamo. Vi ringraziamo e rimaniamo aperti e disponibili al confronto.”
Conclusione. Guai ad aprire una confezione qualunque di cibo. E’ furto aggravato. Già, aggravato da cosa? Dalla fame suppongo. Ma la fame è un’aggravante o un’attenuante? Chissà. Forse la Despar lo sa. Lo sapeva di certo Jacques Prévert in quella poesia (la grande marttinata) sulla scatoletta di sardine. Diceva in sostanza, con gli occhi di un affamato di fronte a una vetrina, quanto erano difese quelle sei sardine…
Non può durare
ma dura
tre giorni
tre notti
tre notti
senza mangIare
e dietro quei vetri
quei pasticci quelle bottiglie quelle conserve
pesci morti protetti dalle scatole
scatole protette da vetri
vetri protetti dalle guardie
guardie protette dal timore
quante barricate per sei disgraziate sardine…