I parlamentari calabresi del Pd e di Sel chiedono iniziative a tutela di Carolina Girasole dopo l’incendio all’abitazione estiva
da Scirocco News
ISOLA CAPO RIZZUTO. Duro atto intimidatorio con l’incendio dell’immobile di proprietà dei familiari. Il viceministro Bubbico assicura l’impegno del dell’Interno: “Non è la prima volta che Carolina Girasole riceve minacce. Chi è impegnato nelle realtà locali, sa quanto sia difficile lavorare in alcuni territori, soprattutto, quando si solleva il problema della legalità e della lotta alla criminalità organizzata”
di Alessandro Russo, 29/05/2013 16:00
«La continua ed inarrestabile sequela di attentati evidenzia la gravissima situazione in cui versa la Calabria, che ancora una volta, purtroppo, si conferma la regione d’Italia in cui maggiori sono le intimidazioni ai danni di esponenti delle istituzioni e della politica». Recita così una nota del parlamentare del del Pd Bruno Censore, che, insieme a Rosy Bindi, Alfredo D’Attorre, Nico Stumpo, Demetrio Battaglia, e Ferdinando Aiello (Sel), ha indirizzato al ministro degli Interni un’interrogazione parlamentare dopo quanto avvenuto nella notte tra martedì 28 e mercoledì 29 maggio, quando ignoti hanno incendiato un fabbricato di proprietà dei familiari dell’ex sindaco di Isola Capo Rizzuto Carolina Girasole, già vittima, nel corso del suo mandato di primo cittadino, una escalation di pesanti intimidazioni. «Occorre una risposta ferma e decisa dinanzi i dati contenuti nel rapporto annuale di Legautonomie Calabria – prosegue Censore – secondo i quali sono 106 gli amministratori calabresi che hanno subito almeno un’intimidazione nel corso del 2012, un dato drammatico che riguarda tutte le province della regione, considerato che la ripartizione ha un segno più marcato in quella di Reggio Calabria (31 episodi), ma si conferma anche a Cosenza (28), Catanzaro (18), Vibo Valentia (17) e Crotone (12). A queste latitudini – scrive ancora il deputato del Pd – sta diventando sempre più complicato occuparsi della cosa pubblica. Per questa e altre ragioni – conclude Bruno Censore – bisogna potenziare le attività e i servizi per la sicurezza e il controllo del territorio e, nel caso specifico, occorre adottare iniziative al fine di favorire la tutela dell’ex Sindaco di Isola Capo Rizzuto Carolina Girasole perché, davanti a quello che sta succedendo in Calabria, è quanto mai opportuno e necessario sostenere amministratori ed ex amministratori locali calabresi che, per il semplice motivo di aver deciso di mettersi a disposizione delle rispettive comunità, rischiano di diventare facile bersaglio di una criminalità organizzata sempre più becera ed arrogante».
Le fiamme e l’intimidazione alla famiglia di Carolina Girasole
Così recita una secca agenzia di stampa di questa mattina: Ignoti hanno incendiato, durante la notte, un fabbricato di proprietà dei familiari dell’ex sindaco di Isola Capo Rizzuto (Kr), Carolina Girasole. L’immobile, che si trova in località Capo Rizzuto, in una zona marina, ospita alcuni appartamenti occupati dal suocero, da un cognato e dalla famiglia della stessa Girasole. Le fiamme sono state appiccate al pianterreno, che funge da residenza estiva del suocero. Sul posto i Vigili del Fuoco ed i Carabinieri. Carolina Girasole ha amministrato il comune del grosso centro del crotonese a capo di una coalizione di centro-sinistra. In occasione delle ultime elezioni politiche era stata candidata alla Camera da Scelta Civica, il movimento di Mario Monti. In occasione delle amministrative di domenica e lunedì scors0 si è riproposta alla guida del comune con una lista autonoma, ma non è stata eletta.
Carolina Girasole ha amministrato il comune di Isola Capo Rizzuto all’insegna della legalità e dell’efficienza, facendolo diventare negli ultimi anni un modello in Italia per la capacità di utilizzo dei beni confiscati alla ‘ndrangheta. Il rigore amministrativo e le scelte di trasparenza – che a livello nazionale sono diventate un caso positivo – nel paese hanno alimentato una campagna di deligittimazione che ha avuto il suo esito nel risultato elettorale. In tutto questo il Pd calabrese e parte della sinistra che avrebbero dovuto sostenere l’esperienza dell’amministrazione Girasole, hanno deciso di non schierarsi e di voltarsi dall’altra parte: creando, di fatto, una situazione di isolamento da parte di quello che, fino a ieri, è stato il loro sindaco-simbolo della lotta antimafia da esporre nelle vetrine nazionali e internazionali.
Bubbico: attenzione del Governo
“Solidarietà e vicinanza a Carolina Girasole e ai suoi familiari per l’atto intimidatorio subito la notte scorsa”. Le esprime il viceministro dell’Interno, Filippo Bubbico, a proposito dell’incendio appiccato la notte scorsa all’abitazione dei familiari di Carolina Girasole, ex sindaco di Isola Capo Rizzuto.
“Non è la prima volta – ricorda Bubbico – che Carolina Girasole riceve minacce. Chi è impegnato nelle realtà locali, sa quanto sia difficile lavorare in alcuni territori, soprattutto, quando si solleva il problema della legalità e della lotta alla criminalità organizzata. Su questi temi – sottolinea – l’attenzione del governo è massima, nessuno si deve sentire abbandonato dalle istituzioni e sono certo che le intimidazioni non fermeranno l’impegno di chi lavora ogni giorno per l’interesse della propria comunità“.
Scopelliti: fatto grave
“Desidero far giungere la mia solidarietà a Carolina Girasole ed ai suoi congiunti per il grave episodio di cui sono stati vittime”. Lo afferma il presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti, facendo riferimento all’incendio che ha colpito alcuni immobili di proprietà della famiglia dell’ex sindaco di Isola Capo Rizzuto (Crotone).
“Confidando nell’azione di forze dell’ordine e magistratura, affinché facciano luce in tempi brevi sull’accaduto – aggiunge Scopelliti – rinnovo la mia più ferma condanna al perpetuarsi di atti intimidatori nei confronti di amministratori pubblici e non solo. Invito, altresì, Carolina Girasole a proseguire, con la determinazione che l’ha sempre contraddistinta, nel suo impegno politico e civile in favore dell’affermazione della legalità“.
La solidarietà di Alfredo D’Attorre (Pd)
«Al di là delle posizioni politiche assunte nella campagna elettorale per le amministrative di Isola Capo Rizzuto, non possiamo che esprimere solidarietà e vicinanza al sindaco uscente, Carolina Girasole, per il grave atto intimidatorio subito». Lo ha dichiarato Alfredo D’Attorre, parlamentare e commissario regionale del Pd. «L’impegno che ha assunto in prima linea contro la criminalità organizzata sul territorio non può essere cancellato. A maggior ragione adesso, nel momento in cui non riveste più il ruolo di sindaco di Isola Capo Rizzuto: dobbiamo fare in modo che non venga esposta ad ulteriori intimidazioni. Chiediamo, quindi, agli organi dello Stato di garantire una presenza e un’attenzione costante affinché tuteli l’incolumità personale della Girasole e la convivenza pacifica e democratica della comunità che vive in questo territorio».
La solidarietà di Gianni Speranza (Sel)
“Sono molto preoccupato e profondamente amareggiato per i gravissimi attentanti, peraltro all’indomani dei risultati elettorali, nei tuoi confronti, della tua famiglia e di altri cittadini. Voglio esprimerti non solo la mia solidarietà e il mio sdegno per quanto accaduto ma anche la mia vicinanza e quella di Sinistra ecologia e libertà. Chiederemo ai nostri Parlamentari di intervenire presso il Ministro dell’Interno. Con affetto Gianni”. E’ quanto ha dichiarato Gianni Speranza, sindaco di Lamezia Terme e coordinaore regionale di Sel, appena appresa la notizia dell’incendio di dieci casa a mare tra cui quella di Carolina Girasole sindaco uscente di Isola Capo Rizzuto.
La dichiarazione del consigliere regionale De Masi
“Suscita incredulità la notizia dell’attentato incendiario subito da Carolina Girasole presso una sua abitazione. La circostanza non esige soltanto la manifestazione della più convinta solidarietà personale, ma deve costituire, per chiunque rivesta un ruolo pubblico, elemento in grado di profondere nell’attività istituzionale il massimo impegno nel contrasto ad ogni fenomeno di criminalità. In tal senso Girasole, al di là di distinzioni di schieramento, ha dato indubbiamente prova, nel suo mandato appena concluso, di particolare vigilanza verso il suddetto fenomeno nella sua difficile cittadina”.
Ieri è invece uscito questo articolo sulla Stampa: