I santi Cosma e Damiano prima di essere decapitrati sotto l’imperatore Diocleziano (Cirro, Siria, 303 d.C.) si distinsero come medici capaci di produrre alcuni straordinari miracoli.
Uno raffigurato in molti luoghi di culto li mostra mentre impiantano a un uomo senza metà gamba – era un sacrestano, a quanto pare – una nuova mezza gamba. Insomma un trapianto. La novità è che la gamba trapiantata al sacrestano, un bianco, è nera.
La vicenda è spiegata così: c’era bisogno di trovare un arto, i due santi fratelli decisero di andarlo a cercare in un cimitero dove stava per essere sepolto un etiope. Da quel cadavere fu dunque prelevata la mezza gamba nera da destinare al loreo assistito.
Insomma, ecco come nasce un miracolo, modello Ganesh indù.
Cosma e Damiano peraltro erano di fatto romani-siriani.E come medici, peraltro non pagati, assomiglkiano assai ai moderni Médecins sans frontières.
Il loro è il primo trapianto documentato all’insegna di un sonoro disconoscimento di ogni possibile problema razziale. Anzi…