“In occasione delle recenti celebrazioni per il 25 aprile la memoria della Brigata ebraica è stata nuovamente offesa a Roma e in altre città. Fatti ed episodi indegni frutto di pregiudizio e di mancanza di consapevolezza su un capitolo di storia recente del nostro paese ancora oggi poco conosciuto”. Con queste parole il presidente dell’Unione delle comunità ebraiche Renzo Gattegna è tornato a sottolineare oggi al cimitero di Piangipane (Ravenna) il contributo offerto alla liberazione dell’Italia da parte della Brigata ebraica.
Intensa cerimonia questa mattina nel cimitero emiliano in cui sono sepolti i caduti della compagine ebraica che con la Settima Armata del generale Alexander risalirono l’Italia nel 1944-45. “Con commozione rendo omaggio al coraggio e all’abnegazione di quanti, vestendo questa gloriosa uniforme, contribuirono a liberare il paese dal nazismo e dal fascismo anche con il sacrificio della vita.”, ha proseguito Gattegna che era affiancato dall’l’ambasciatore israeliano in Italia Naor Gilon, dall’addetto militare Yehu Ofer e dal rabbino capo di Ferrara rav Luciano Caro. Per l’Ucei saranno presenti anche i consiglieri David Menasci, di Bologna, ed Eileen Cartoon di Ferrara con al seguito una delegazione delle rispettive Comunità. “Qui a Piangipane – ha concluso Gattegna – riposano le salme di quegli eroi che, con ripetuti attacchi, per primi sfondarono la Linea Gotica sul fiume Senio, costrinsero l’esercito nazista a retrocedere e aprirono la strada per la liberazione del Nord Italia. Che il loro ricordo sia di benedizione”.