Succede a Roma. Sanità a pezzi. Non basta assistere alla chiusura di strutture sanitarie come il San Carlo di Nancy mentrre le sale operatorie erano ancora aperte. Poco importa se poi ci è stata messa unba pezza. La nuova notizia sulk decesso dentro il Dea, come denuncia il Codici, di una donna per calcoli alla cistifellea, dopo ore e ore di barella e di antidolorifici palliativi, deve trovare una risposta. Ci si chiede cosa intenda fare lka giunta Zingaretti in proposito. Ecco l’articolo appena uscito su corriere.it:
ROMA – Morta dopo 14 ore di sofferenza per dei calcoli alla cistifellea, trascorse al Pronto Soccorso del Policlinico di Tor Vergata a Roma. È la denuncia dell’associazione Codici, che ha inviato un esposto alla Procura della Repubblica per far luce sul decesso di una donna di 53 anni e accertarne le eventuali responsabilità. La donna era stata accompagnata al Pronto Soccorso mercoledì scorso alle 13 per dei forti dolori all’addome.
CODICE GIALLO – La donna, riferisce Codici, è stata ricoverata in codice giallo, ma poi le sue condizioni sono peggiorate. Dopo accertamenti, alle 19 le hanno diagnosticano dei calcoli alla cistifellea. Secondo i medici uno di questi calcoli aveva perforato la cistifellea. Gli stessi medici decidono di tenere la paziente in osservazione per la notte.
8 ORE SULLA BARELLA – Dopo aver trascorso 8 ore in barella, la donna è stata portata nell’astanteria del Dea, dove è rimasta fino alla sua morte. «Lamentava fortissimi dolori e urlava disperatamente», racconta il marito. Per tutto il giorno le è stato somministrato un antidolorifico, che però non alleviava la sua sofferenza. I familiari si rivolgevano al personale, ma nessuno, secondo i racconti dell’uomo, si occupava della questione.
CIANOTICA – Alle tre del mattino la donna è diventata pallida, poi viso e collo le sono diventati scuri: a quel punto nessun tentativo di rianimazione è stato risolutorio e la donna è morta. «Potremmo essere di fronte all’ennesimo caso di malasanità – commenta Ivano Giacomelli, segretario nazionale del Codici – anche se ancora i fatti sono da accertare. A tal proposito Codici annuncia che invierà un Esposto alla Procura della Repubblica per verificare le eventuali responsabilità della morte della signora. Se questa tragedia poteva essere evitata è giusto che i responsabili vengano puniti. Nel nostro Paese, purtroppo, non sono pochi i casi di errata diagnosi, errori medici, negligenza. È necessario fare tutto il possibile per far emergere la verità sui fatti accaduti».