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Sale la Cancellieri? Nel suo Viminale redatto un rapporto sui Cie in stile Guantanamo. L’ha denunciato l’on Sandra Porta del Pd. Nel caso lo spieghi ai suoi

Ecco, le notizie che sono qui di seguito sono fresche di pochi giorni. Riguardano i Cie, i lager in cui vengono rinchiusi glki immigrati cosiddetti “clandestini”, e costituiscono una denuncia fatta dalla deputata del Pd Sandra Zampa. Le notizie raccolte da repubblica.it dicono che sotto Anna Maria Cancellieri una commissione di alti dirigenti del Viminale ha redatto un rapporto nel quale i Cie vengono “peggiorati”.

Nel senso che invece di smantellare questa autentica vergogna del diritto nazionale e internazionale il Viminale punta a soluzioni “migliorative” alcune delle quali in perfetto stile Guantanamo. Il documento è trapelato nei giorni scorsi, dal Viminale è seguito il silenzio (per quel che sappiamo). La Cancellieri che ha incaricato la commissione sarà stata pur edotta della linea adottata dai suoi dirigenti, non è pensabile che costoro abbiano elaborato le proposte a sua insaputa. Se è così, quel documento la coinvolge da vicino.

E ci dice cosa? Dice che Anna Maria Cancellieri ha una visione del diritto alquanto discutibile e preoccupante.

I Cie sono dei lager senza diritti per chi ci viene rinchiuso.

Il fatto che si possa essere privati della libertà personale per 18 mesi (i tecnici del ministro tecnico ora starebbero riducendo il danno a 12 mesi, complimenti!) senza aver commesso altro delitto se non quello di non essere in regola con una legge liberticida come la Bossi Fini  è degno di un paese che ha una relazione poco chiara coil diritto. Roba da Putin, non da Italia.

Il fatto che la Cancellieri salga ora nel pallottoliere del Quirinale preoccupa dunque. Questo prefetto non va bene come Presidente della repubblica.

Sotto questo prefetto, ora ministro dell’interno, i Cie potrebbero essere “perfezionati”. E’ uno scandalo passato finora inosservato, ma è uno scandalo.

LO spieghi ai suoi per favore la parlamentare Sandra Zampa del Pd che proprio l’altro giorno ha commentato queste notizie preoccupanti.

Se nella riunione dei cosiddetti grandi elettori del Pd qualcuno proponesse la Cancellieri ecco preghiamo Sandra Zampa di chiedere subito la parola e di dire quello che sa.

Qui di seguito ripubblico il post dedicato al make-up dei Cie:

Cie: invece di smantellarli alcuni strateghi del Viminale propongono soluzioni in stile Guantanamo

Un documento del Viminale sui Cie da far venire i brividi. Celle in stile Guantanamo per chi protesta, altro che chiudere i Cie. Sette alti dirigenti hanno stilato una serie di proposte per la Cancellieri. Il contenuto rivelato nella sostanzaa da una parlamentare del Pd di Bologna, Sandra Zampa. Ecco cosa scrive Lorenza Pleuteri su repubblica.it :

“Locali di contenimento separati per le persone più problematiche, gabbie nelle gabbie, eufemisticamente chiamate “moduli idonei a ospitare persone dall’indole non pacifica”. Poteri speciali ai prefetti, ai questori o a commissioni miste di disciplina, in una sorta di Guantanamo all’italiana. L’introduzione di una aggravante specifica per i reati commessi all’interno delle strutture, quelle che qualcuno chiama “lager” e “porcili”.

Altro che chiusura definitiva dei Cie, i centri di identificazione ed espulsione per stranieri irregolari contestati da associazioni di base, parlamentari, giuristi, osservatori. Macché riforma radicale della legge Bossi-Fini e della macchina delle espulsioni. Sette tra prefetti e alti dirigenti del Viminale, quelli che stanno nei posti chiave dell’apparato e hanno ispezionato le 13 strutture italiane, pensano ad altro, in direzione contraria.

I desiderata dei funzionari romani emergono dal Documento programmatico sui Cie commissionato nel 2012 dal ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri e diffuso in anteprima dalla parlamentare bolognese del Pd Sandra Zampa, preoccupata e critica sui contenuti. “Alcune conclusioni che emergono dal dossier – dice l’onorevole – fanno rabbrividire e dovrebbero interrogare tutti”.

“La totale assenza di attività all’interno dei centri – ammettono e scrivono gli autori del Documento, coordinati dal sottosegretario Saverio Ruperto – comporta una aumento di aggressività e malessere, che si traduce in un aumento di episodi di tensione tra immigrati trattenuti e forze dell’ordine”.

Ma la soluzione proposta viene ritenuta inaccettabile da Zampa: “Anziché prevenire le cause di frustrazioni e aggressività, dovute anche alle condizioni di trattenimento, non umane, si inventano le celle di isolamento”. Non solo. La task force della Cancellieri pensa anche all’introduzione di un aggravante specifica per i reati commessi all’interno dei Cie, e attribuzione di poteri speciali a prefetti e questori o a “consigli di disciplina creati ad hoc”.

Sandra Zampa mette criticamente l’accento anche su un’altra questione delicata. La gestione delle strutture. “Abbiamo visto i guai fatti dal consorzio l’Oasi nei Cie di Bologna e di Modena, e gli effetti negativi pesanti provocati dalla drastica riduzione delle rette giornaliere, crollate da quasi 70 euro a 28-29 euro per trattenuto: azzeramento dei servizi, mancato rispetto dei capitolati d’appalto, persone tenute in condizioni non umane, carenza di tutto”. I big del Viminale, nell’ottica dell’efficienza e del risparmio, virano verso l’idea di un solo gestore nazionale per le 13 strutture. Sottosegretario e consiglieri ritengono “ragionevole una modifica normativa che riduca il tempo massimo di permanenza a dodici mesi”, al posto degli attuali 18 mesi, “sempre troppi” per la parlamentare. Il motivo? La constatazione che “è trascurabile il numero di stranieri identificati dopo un anno di permanenza”.

A possibili tagli dei centri, dai quali si riescono effettivamente a espellere metà dei trattenuti, non si fa cenno esplicito. Anzi. La task force propone la revisione della loro dislocazione sul territorio, la “eventuale creazione di nuove strutture” e “la concentrazione nelle città in cui ci sono ambasciate e consolati maggiormente interessati al fenomeno migratorio”.

(15 aprile 2013)

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