Perché non va bene Stefano Rodotà? Tre giorni fa era al Valle per varare l’alleanza tra i teatri occupati bene comune e i giuristi. Ci sono foto che lo ritraggono poi con Landini alle manifestazioni per gli operai della Fiat. Con Salvatore Settis e Ugo Mattei ha elaborato una piattaforma per i beni comuni. In prima fila contro la legge bavaglio. E’ stato attento alla difesa della persona ed è stato il primo Garante della privacy. E’ tra chi chiede l’introduzione del reato di tortura. Prima di essere iscritto alle formazioni che sono seguite al Pci, dal Pds ai Ds, è stato iscritto al Partito Radicale. Vive in una casa ordinaria vicino al Ministero della Giustizia e a volte lo incontrate per le vie di Orvieto. Ha il vizio di essere un insegnante, è professore emerito di Diritto Civile a Roma ma ha insegnato anche a Macerata e a Genova, con molte uscite estere dal Canada all’India, dagli Stati Uniti all’Australia. Parla le lingue, è stato parlamentare ed europarlamentare. E’ un giurista e un costituzionalista. Per lui si sono mobilitate anche persone politicamente “lontane” come Flavia Perina o vicine come Fiorella Mannoia Perché mai non deve andare bene ai signori maggiorenti del Pd che non paiono avere alcuna voglia di ritenerlo votabile? Forse perché è un tipo un po’ troppo illuminista e corretto?