Immancabile anche nel 2013: stavolta sono stati rappresentanti (ignorantissimi) dell’Anpi regionale del Lazio ad avvicinarsi allo striscione della Brigata ebraica e a chiedere: “Che ci fanno qui le bandiere di Israele?”.
Triste e già vista situazione nelle manifestazioni della Liberazione. Ecco qui di seguito riporto quanto già scritto il 25 aprile del 2010 nel mio blog, l’inizio di un pezzo su quel giorno (in memoria di un piccolo grande uomo che era amico dei miei suoceri, Alberto Nirenstein):
“Non è possibile vedere sempre la stessa scena: la bandiera della Brigata ebraica scambiata per quella di Israele, è uguale certamente ma è nata prima di Israele medesimo ed è nata come la bandiera di combattimento di cinquemila ebrei coraggiosi che si sono battuti contro i tedeschi liberando l’Italia. Erano gli ebrei che nessuno voleva tra i piedi: si erano riuniti ad Alessandria d’Egitto, da lì erano riusciti ad arrivare a Taranto e lì superando le contrarietà di Alexander si erano fatti inserire nell’VIII Armata con cui risalirono l’Italia sul lato Adriatico andando quasi sempre all’assalto di tedeschi con la sola baionetta…
Ecco non è possibile continuare a sentire, con ignoranza grave, ripetere gli stessi slogan di altri anni contro la Brigata ebraica. ..”.
(qui sotto il cimitero militare a Lugo)