L’ufficiale che passa in rassegna gli ebrei della Jewish Brigade è il generale Ernst Frank Benjamin, un canadese che Alexander pose alla testa della brigata. La brigata ha combattuto giornate memorabili sul Senio, intorno a Faenza e in tutto il fronte dell’Emila Romagna.
Combatterono in particolare da Camerlona (accanto alla Brigata Cremona) alla linea del Senio fra Alfonsine e Fusignano, poi a Faenza e sulle colline di Fognano. Numerosi i documenti, le foto, le testimonianze, le tracce lasciate dall’esperienza militare in Romagna (un ponte sul Lamone costruito dai genieri della Brigata a Faenza).
In seguito alla rotta dei tedeschi partecipò poi anche alla battaglia sul Reno. I suoi ranghi si erano ridotti, per tutti i caduti in Italia che sono seppelliti nel cimitero di Piangipane, nel ravennate.
Dopo la Guerra, componenti della Brigata Ebraica si dedicarono alla ricerca e al trasferimento in Israele dei superstiti dei campi di concentramento e di una massa di profughi europei che via mare si dirigevano verso i territori oggi israeliani, in viaggi di sola andata su carrette del mare, quasi in clandestinità ; ma in particolare, la Brigata e i suoi reduci furono poi l’ossatura organizzativa sulla quale si costituì l’assetto dell’esercito e dello Stato di Israele, formalmente costituito solo nel 1948:
A Mezzano-Glorie, là dove c’era anche una casa che fu la sede dello Stato maggiore della Brigata Ebraica in quei giorni, si è anche costituita un’Associazione ‘Amici della Brigata ebraica’.