Aldo De Luca conservava un po’ di toscano nel suo romano d’adozione. Ma soprattutto era sempre sorridente. E scherzoso. Il che tra i giornalisti è tutt’altro che garantito. Siccome tendeva ad occuparsi di cose lievi non era roso da alcun senso di concorrenza. Ho lavorato varie volte con lui, conosceva il suo habitat ed era molto curioso del resto quando gli capitava di essere destinato dal Messaggero – la sua casa madre – a situazioni nuove. Mi dispiace per suo fratello Athos, che ha garantito al buon nome dei De Luca il lato più impegnato e battagliero in una città come Roma. Lui aveva giocato a fare l’Occhetto e anche quella non era stata una battaglia da poco. Ciao, Aldo.