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Programma di Grillo su sicurezza e immigrazione. Non c’è

Il programma di Grillo su sicurezza e immigrazione? Non esiste
affaritaliani.libero.it 5 marzo 2013
Un generico “Stato e cittadini”. Poi “energia”, “informazione” ed “economia”. Per finire con “trasporti”, “salute” e “istruzione”. Nel programma del Movimento 5 Stelle nessuna traccia dei temi della giustizia. Proposte su sicurezza e immigrazione? Nulla. Assolutamente nulla. Per sapere che cosa ne pensa il leader Beppe Grillo su questi temi bisogna rintracciare i post sul suo blog. Magari qualche invettiva pubblica nelle piazze italiane. Oppure si può fare un giro sui social network e leggere le idee dei militanti. E allora si scopre che esistono tante anime. Dal leghista deluso e ostile agli extracomunitari all’attivista dei centri sociali che odia la polizia. Sarà forse per evitare di scontentare qualcuno che le menti del Movimento hanno deciso di eludere argomenti così controversi? “NO AGLI SCHIAVI MODERNI” – Nel programma per le elezioni politiche del 2013 non ce n’è traccia, ma Beppe Grillo ha più volte esposto le sue idee sul tema dell’immigrazione. Nell’ormai lontano agosto 2006, per esempio, attaccava l’ex ministro del governo Prodi Paolo Ferrero sul suo blog: “La parola immigrazione è un tabù. Qualcosa di cui si deve parlare in modo ‘politically correct’ per non passare da razzisti”. Grillo parla di una “generazione di italiani pagata qualche centinaio di euro al mese o disoccupata” e di “mano d’opera sotto pagata” che scarica “i costi sociali sulla comunità”. E che avvantaggia “i padroncini, non l’economia italiana”. Perché, secondo Grillo, “non è vero che gli italiani non vogliono più fare certi lavori”, ma che piuttosto li vogliono fare “in condizioni di sicurezza e con uno stipendio dignitoso”. Quindi, scrive il leader a 5 Stelle, bisogna gestire all’origine “i flussi migratori. Le nazioni più sviluppate dovrebbero destinare una parte del loro pil, almeno quanto spendono in armi, magari al posto delle armi, per aiutare i Paesi poveri. Distribuire la ricchezza nel mondo per non importare schiavi e instabilità sociale”.
“SI’ ALLA CITTADINANZA PER GLI IMMIGRATI” – Per discorsi come i precedenti sono stati in molti ad accomunare Grillo alla Lega Nord. Non a caso molti leghisti delusi hanno deciso di dirottare il proprio voto sull’ex comico genovese. Però su molti punti questa parte di elettorato non può essere d’accordo su Grillo. Almeno se questi punti fossero stati inseriti nel programma. D’altra parte lo ha ammesso anche Manlio Di Stefano, eletto M5S alla Camera: “Sull’immigrazione il nostro programma non ha un punto specifico”. Un esempio? La proposta di legge popolare per dare la cittadinanza italiana agli stranieri nati in Italia da genitori stranieri regolarmente residenti, firmata dallo stesso Grillo. Che, nel novembre 2011, propone sul suo blog di dare la cittadinanza italiana anche a “cittadini stranieri regolarmente residenti da cinque anni a patto che questi siano incensurati e che sostengano un esame di lingua italiana scritta e orale e un esame per mostrare la conoscenza dei nostri fondamenti costituzionali e democratici”. Sì, perché Grillo ammette: “Al cosiddetto diritto di sangue preferisco il diritto di suolo”.
“ABBRACCIATE CHI PROTESTA” – “Soldato blu, tu hai il dovere di proteggere i cittadini, non il Potere. Non puoi farlo a qualunque costo, non scagliando il manganello sulla testa di un ragazzino o di un padre di famiglia. Togliti il casco e abbraccia chi protesta, cammina al suo fianco. Sarà un atto rivoluzionario“. Lo scorso novembre scriveva così Grillo, sul suo blog. Il tema della sicurezza non viene mai citato nel programma del Movimento 5 Stelle. Anche qui per capire che cosa intende fare Grillo bisogna andare a ritrovare alcuni suoi post. Per esempio in quello del maggio 2011, dove si legge che “in uno Stato normale le forze dell’ordine non dovrebbero essere impegnate a tempo pieno per reprimere le proteste dei lavoratori”. O in quello dell’agosto 2011, che recita: “La mia assoluta convinzione è che ci sono molte forze democratiche interne alle forze dell’ordine e che una pressione della società civile deve permettere a queste persone di uscire allo scoperto, di esprimere le proprie idee e di avanzare le proprie rivendicazioni”.
“ITALIA PAESE MILITARIZZATO” – “L’Italia è una delle nazioni più militarizzate del mondo. Carabinieri, Polizia di Stato, Polizie Municipali, Guardia di Finanza, Guardie Forestali, Vigili. Senza contare le guardie giurate, i vigilantes. I Carabinieri non intervengono per mancanza di fondi, non hanno neppure la benzina. I tribunali sono paralizzati senza fax, computer, spesso senza giudici”. Questa è la fotografia impietosa che Grillo faceva delle forze dell’ordine italiane nel febbraio 2009, in tempi di ronde padane. Quelle ronde che alcuni giovani del Meet Up volevano far partire nelle città italiane. Definendole “passeggiate notturne” di “assistenti civici” senza spray e manganello. Una sicurezza “dal basso”, dunque, o più che altro un presidio. Quel presidio che il Movimento 5 Stelle è riuscito così bene a organizzare, radicandosi sul territorio e nelle piazze italiane, togliendole ad altre forze politiche ormai scomparse dal regno del visibile. Ma in quelle piazze ci si ritrova di tutto. Grillo è riuscito ad attrarre tutta l’ala movimentista ma anche tanti borghesi, per dirla alla vecchia maniera, lontani dall’attivismo. Bello, bellissimo riuscire a rappresentare tutti indistintamente. Ma a un certo punto, se il Movimento 5 Stelle avrà una qualsivoglia responsabilità di governo, dovranno arrivare risposte chiare. Concrete. E allora forse si correrà il rischio che qualcuno possa restare deluso. Un rischio che con il programma scaricabile dal blog di Beppe Grillo non corre quasi nessuno.

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