Laura Boldrini dopo “Indietro tutti” ha scritto ora un nuovo libro che si intitola “Solo le montagne non si incontrano mai”.
Del primo ho conosciuto uno dei ragazzi che fanno corpo alle storie che Laura Boldrinib ha incontrato strada facendo. Un giovanissimo afgano entrato in Italia sotto la pancia di un tir che però non si è fermato dopo essere sbarcato a Brindisi ma ha tirato lungo. Morale, il ragazzo di cui non ricorda ora il nome, è riuscito a scendere dal mezzo solo all’altezza di Benevento. In condizioni pietose, perché l’olio caldo del mezzo lo aveva imbrattato tutto.
E ora? Ora è la storia di Muraya, giovane ragazza somala di 26 anni che lungo il suo percorso di vita incontra Laura Boldrini. La storia inizia in Somalia nel 1993, quando Muraya bambina – nel paese dilaniato dagli scontri – è gravamente ammalata ed è lasciata dal padre nell’ospedale militare italiano di Mogadiscio. Le traversie in corso nel paese non permettono al padre di ritornare per riprendere la piccola. La bambina viene portata in Italia; adottata, poi, da un militare, residente a Piazza Armerina, in Sicilia. Muraya ha studiato ed oggi è in procinto di laurearsi. Ma la sua vita ha subito una brusca accelerazione quindici anni fa, nel 1998: durante una puntata di “Chi l’ha visto”, dedicata ai rifugiati somali in Italia, un signore somalo, che si trova rifugiato in un campo profughi in un campo dislocato in Kenia, porta alla pubblica attenzione il suo caso, mostrando una fotografia di una bambina. I nuovi genitori di Muraya stanno seguendo la trasmissione. In studio c’era quella sera Laura Boldrini, portavoce Onu per i rifugiati. Un anno fa Laura Boldrini e la ragazza somala sono finalmente volate in Kenia. E lì Muraya ha rivisto, dopo vent’anni, il padre e la sorella…la madre non c’è più. E così ora la ragazza ha due padri.
Ecco la nuova storia raccontata da Laura Boldrini in “ Solo le montagne non si incontrano mai” che Rizzoli ha appena distribuito nelle librerie… (Nella foro il casmpo profughi di Dadab in Kenya)
