24 marzo, l’eccidio delle Fosse Ardeatine. Kappler macellaio, che aggiunge di suo altre quindici vittime all’elenco delle 320 iniziali. Kappler fatto poi fuggire dalla struttura segreta dell’Anello, portato da Adalberto Titta fino al confine per essere consegnato ai tedeschi. Kappler richiesto con insistenza massima anche dal cancelliere socialdemocratico Schmidt, perché la Germania non poteva ammettere che il capo della polizia tedesca (la Gestapo) potesse restare prigioniero dei “traditori” italiani. Kappler che comandava Priebke e gestiva quel mattatoio che era via Tasso 145.
Non possiamo dimenticare. E 1l 24 mattina sarà letto come ogni anno l’interminabile elenco delle vittime che inizia con Agnini Ferdinando…
Ma non possiamo dimenticare neanche che l’associazione dei familiari delle vittime, l’Anfim, sta in pratica perdendo la sede oltre ai contributi che lo Stato ha in pratica quasi annullato.
Una vergogna.