Oggi alle 18 il venerdì santo a Ferrara comporta un sit in stavolta degli amici di Federico Aldrovandi e di sua madre Patrizia.
Intanto i riflettori sono sul Coisp e sul suo segretario Maccari. Ma di che cosa stiamo parlando?
Di un piccolo sindacato di polizia che cavalcando temi di destra piuttosto brutali sta cercando di farsi largo nella galassia delle rappresentanze di polizia (100 mila uomini) in un momento di non particolare lucentezza del corpo. Il Coisp ha circa 6000 iscritti (consideriamo che in polizia la quota base per costituire un sindacato è di 5000 iscritti). In questo momento è il sesto sindacato delle otto sigle riconosciute. Nasce da una costola del Sap, vent’anni fa, e ora se la batte col Ugl e con Consap, in una graduatoria che vede sempre primo lo storico Siulp (più o meno sui 30.000 iscritti) seguito da Sap (20 mila), Fiap (12 mila) e Silp Cgil (7000). Cifre che riporto a memoria, suscettibili di ulteriori verifiche. Il tutto per dire che cosa? Che il Coisp pur sbracciandosi in iniziative come questo sit in di Ferrara a favore di quattro poliziotti condannati non conta granché anche se si candida a raccogliere i peggiori umori della polizia.