Informazioni che faticano a trovare spazio

“Errori di stampa” a nome dei giornalisti precari risponde al signor Grillo

Riprendo da “Errori di stampa” questa risposta a Grillo. E aggiungo poi a margine alcune piccole considerazioni

Grillo VS giornalisti: Errori di stampa invita l’ex comico alla presentazione del secondo censimento dei precari

“Quella voce lì la conosco, è di un povero ragazzo frustrato che deve dire che ha sentito una cosa che non ha sentito per 10 euro al pezzo. È uno sfruttato, si tratta di apprendisti giornalisti”. Beppe Grillo, intervenendo alla nuova web tv del MoVimento 5Stelle “La Cosa”, si è rivolto così al collega dell’agenzia Italpress Vasco Pirri Ardizzone, reo di aver messo a segno, con alcuni altri giornalisti, uno scoop. In pratica, Vasco ha riportato le parole di Vito Crimi, capogruppo al Senato del M5S che in una riunione apriva a un governo pseudo-tecnico. Dopo la smentita dello stesso Grillo, Vasco al Quirinale ha chiesto spiegazioni proprio a Crimi, il quale ha replicato che “non si smentiscono le non notizie”. Dopodiché l’intervento di Grillo. Grillo, purtroppo, continua a confondere la realtà, raccontandone una che non conosce. Non è il caso del collega, ma esiste una quantità impressionante di giornalisti che guadagna non 10 euro al pezzo, ma molto, molto meno. E nonostante la pecarietà e la frustrazione, questi colleghi continuano a credere nella professione e nella deontologia, che impone loro di servire l’opinione pubblica senza inventare le notizie, come non le ha inventate Vasco. La dignità di chi fa la fame da giornalista precario non si baratta con notizie false a 10 euro, come sostiene Grillo parlando dal suo piedistallo di onniscenza. Errori di Stampa lo ha dimostrato lo scorso anno con il primo censimento dei precari: per guadagnare 1000 euro al mese, si dovrebbe lavorare per 40 giorni. Siamo anche noi stanchi di ripeterlo, ma non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. Alcuni giornalisti guadagnano anche 5 euro al pezzo. A volte, anche lordi. Gente preparata e meritevole, s’intende, vista l’attenzione alla meritocrazia del MoVimento. Siamo sfruttati, sì. Frustrati anche, perché vorremmo poter fare il nostro lavoro con dignità. Apprendisti, no. E nemmeno rassegnati. a chi si candida a governare il paese ci aspettiamo rispetto. Il lavoro si rispetta sempre, soprattutto quando è sottopagato. Magari Grillo e il suo Movimento potrebbero sostenere l’iter della legge sull’equo compenso in Parlamento. Oppure, potrebbero fare dei contratti regolari a chi lavora con loro. Intanto, invitiamo Beppe Grillo alla presentazione del nostro secondo censimento, si potrà rendere conto veramente di cosa vuol dire essere uno “sfruttato” nel 2013. Sarà un piacere.

Postato 6 hours ago da 

I grillini si sentono perseguitati dalla stampa. Il loro capo dà del frustato al cronista di Italpress Vasco Pirri Ardizzone. Non riescono a capire come vengono carpite le loro idee. Poveri cocchi, pensano di vivere in chissà quale torre d’avorio.

Allora facciano presente che d’ora in poi possono andare soggetti come è capitato a tanti altri loro predecessori per ciò che dicono e fanno. Se un cronista andrà a frugare perfino  nelle loro pattumiere e tra le carte buttate farà bene.

Se non altro perché come ha mostrato il loro giovane rappresentante in Sicilia è possibile dire una cosa e poi fare l’esatto contrario, cioè salire su auto blu e chiedere perfino i rimborsi benzina senza neanche avere l’auto.

Un grillino poco tempo fa mi ha gridato su Facebook: tutta la stampa europea  è controllata da Rotschild.

Ora dico: ma si può essere così deficienti?

I grillini arrivati da Marte devono imparare varie cose, una è che cosda è la stampa e la libertà di stampa. Ci metteranno un po’, incrementati nella loro ignoranza dal loro guru, ma abbiamno ancora un po’ di tempo a disposizione…

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