Caivano: sequestrati campi per la coltivazione di cavolfiori
«Presenza di sostanze cancerogene per la salute». Questa la motivazione con cui
la Forestale di Caivano ha sequestrato oltre 20mila metri quadrati di terreno (nelkla foto, sopra, l’area gialla indica uno dei siti dell’interramento di rifiuti speciali).
Un’area di ben 20mila metri quadrati tra le campagne di Caivano, sequestrata quest’oggi
dal Corpo Forestale per la presenza di inquinanti altamente tossici. All’interno del terreno,
dedicato principalmente alla coltivazione di cavolfiori, sono stati riscontrati valori elevatissimi
di cadmio, piombo, antimonio, rame, zinco e altre sostanze cancerogene. Presenti anche alti valori di
policlorobifenili, che superano del 700 percento i limiti imposti dalla legge per la coltivazione di
prodotti destinati all’alimentazione.iscontrata presenza di metalli e policlorobifenili tossici
(22.2.13)
Questa la notizia. La scoperta è stata casuale, a quanto pare. Dall’elicottero della forestale il terreno
a cavolfiori presentava un colore poco rassicurante.
Dove erano destinati i cavolfiori? Al mercato dell’Emilia Romagna.
Quante derrate di questo tipo partono ogni giorno dalle Terre dei Roghi?
Caivano è un grosso paese del nord del napoletano, 35 mila abitanti. Ne parlo nel mio libro “Uomini e donne del Sud”,
nel capitolo sui roghi che la camorra fa con i rifiuuti speciali, terza fase dello smaltimento illegale e
criminale di rifiuti speciali da parte della camorra, attività omicida iniziata con l’interramento prima seguita poi dallo sversamento. Il terzo attuale
livello è rappresentato dai roghi a cielo aperto.
E come dice Padre Maurizio Patriciello di Caivano “gli asparagi che mangiamo, noi qui e altrove, da dove vengono?”.