Informazioni che faticano a trovare spazio

La Sette tratta “solo” con Urbano Cairo. Ex di Berlusconi, pubblicitario, sarà il normalizzatore della tv un po’ troppo libera?

Urbano Cairo, il nuovo interlocutore in esclusiva per l’acquisto della Sette, è un uomo cresciuto all’ombra di Silvio Berlusconi (è stato il direttore commerciale e vice direttore generale presso Publitalia ’80, nonché amministratore delegato, dal 1991 al 1995 presso Arnoldo Mondadori Pubblicità). Da venti anni messosi in proprio si occupa di rastrellare pubblicità per testate della Rizzoli e della Giorgio Mondadori.

Ha soldi Cairo per trattare un acquisto piuttosto oneroso?

Difficile che li abbia tutti da solo. Insomma, si capisce che cosa potrebbe esserci dietro.

A parte la linea politica cosa potrà inventare come linea editoriale uno che ha cercato pubblicità per testate come Oggi (Rcs) o Airone?

La Sette è un po’ troppo fighetta, secondo una certa vulgata, ed è tempo di farla ritornare generalista (cioè popolare). Insomma per conto di chi opera Urbano Cairo?

E soprattutto: che fine possono fare le trasmissioni di Formigli, Lerner ecc?

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