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I sonnambuli di Bella Achmadulina

I sonnambuli

Sorge la luna e vendica i tormenti

Della sua superba lontananza,

I sonnambuli tendono le braccia

E la seguono incantati

Sulle ali della coscienza imbestialita,

spossati dalla lunga gravezza diurna,

si abbandonano al volo, diafani fantasmi,

attenti ai vaghi riflessi della luna.

Con lo stesso splendore freddo e avaro

Non promettendo alcuna ricompensa,

mi chiama a sé una lontana arte

che esige severa il mio consenso.

Saprò vincere io le sue lusinghe,

e tutto l’incanto dei suoi segni?

Saprò scolpire nella luce lunare

un oggetto tangibile, pesante?

Bella Achmadulina (nata a Mosca il 10 aprile del 1937, stesso giorno della mia nascita. Molti poeti russi – Andrei Voznesenskij? – portavano la sua fotografia con sé e se ne protestavano innamorati, la ribelle dai capelli rossi…E’ scomparsa a Mosca il  29 novembre del 2010, in un silenzio più o meno generale) Questa poesia è stata scritta cinquanta anni fa, uscì nella raccolta “La corda”.

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