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I cattolici Usa: il cardinale Mahony non deve partecipare al Conclave

Scoppia finalmente il caso di Roger Mahony, il cardinale di Los Angeles che è stato degradato per lo scandalo dei preti pedofili in California ma che poteva comunque partecipare al Conclave per eleggere il nuovo Papa (vedi il post su Mahony che ho pubblicato giorni fa). Ora i cattolici americani si sono finalmente accorti dell’anomalia e chiedono di lasciarlo a casa. Da repubblica.it:

Conclave, cattolici Usa contro Mahony:
“Il cardinale resti a casa!”

ROMA – Il cardinale Roger Mahony parteciperà regolarmente al conclave che eleggerà il nuovo Pontefice. Nonostante il Washington Post scriva di lui che ‘è fortunato a non essere in prigione’. A dare la notizia è ‘Famiglia Cristiana’ che allega all’articolo anche il sondaggio: “Mahony al conclave, sì o no?”. I cattolici amercicani però non hanno dubbi: “Cardinale Mahony, resta a casa!”, è il titolo esplicito che il Catholics United ha dato alla petizione lanciata per spingere il cardinale di Los Angeles a rinunciare al conclave.

Per non aver denunciato i nomi dei preti pedofili, il cardinal Roger Mahony era stato già sollevato da tutti i suoi impegni pubblici per la cattiva gestione dei presunti abusi sessuali su bambini negli anni ’80. La decisione dell’arcivescovo di Los Angeles, Jose Gomez, risale al 31 gennaio. Prima delle dimissioni di Papa Benedetto XVI, ed è senza precedenti nella Chiesa Cattolica americana: “Ho informato il cardinale Mahony – aveva detto l’arcivescovo della città degli angeli – che non avrà più impegni amministravi e pubblici”. Ora il “caso Mahony”, negli Stati Uniti, è incontenibile e un gruppo determinato di fedeli cattolici ha annunciato una petizione per chiedere al cardinale di rinunciare a partecipare al Conclave.

In pensione dal 2011, Mahony si era pubblicamente scusato per gli errori commessi nella gestione dei casi di preti pedofili ma per monsignor Gomez è responsabile di aver insabbiato 129 casi di abusi su minori da parte di ecclesiastici e su uno di questi casi il porporato dovrà deporre in tribunale, alla corte superiore della contea di Los Angeles, il 23 febbraio.

Tra i due porporati lo scambio di accuse è stato pubblico. Dopo essere stato rimosso sul suo blog Mahony aveva scritto che il suo successore “non una volta in questi anni ha mai avanzato un solo dubbio sulle nostre politiche, pratiche e procedure per affrontare il problema degli abusi sessuali del clero sui minori”. Una mano lava l’altra e adesso, sempre sul blog, Mahony ha annunciato di aver preparato le valigie per Roma. “Il Papa dovrebbe quanto meno impedirgli di votare”, ha scritto l’influente National catholic review. “Il Papa ha un’ultima possibilità di rimediare ai torti del recente passato”, ha scritto sul New York Times Jason Berry, autore di un libro sulla mala-finanza del Vaticano.

Tra i 71 milioni di cattolici d’Oltreoceano il malcontento è forte. A fine gennaio la diocesi ha pubblicato 12mila pagine di documenti fino a quel momento segreti su come Mahony avesse gestito i casi di 122 sacerdoti accusati di molestie. “Leggere questi documenti”, aveva dichiarato monsignor Gomez, voluto da Benedetto XVI alla guida della diocesi proprio per fare chiarezza sul problema, “è stata un’esperienza brutale e dolorosa”.

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