“Dobbiamo fermarli prima che siua troppo tardi”. Riccardo Pacifici, presidente della Comunità ebraica romana, è molto netto su Casapound. Lo dice alla manifestazione di fronte al Colosseo, che viene “spento” nel giorno della Shoah alle 20,45. Dal palco eretto di fronte al Colosseo sono state attaccate le iniziative “ungheresi” dove la formazione Jobbik presente in Parlamento ha proposto la schedatura degli ebrei. Dal palco l’ambasciatore d’Ungheria ha voluto invece ricordare Giorgio Perlasca, che proprio a Budapest salvava gli ebrei. Prima Emanuele Fiano (Pd) ha duramente stigmatizzato lo “sconto” che Berlusconi ha fatto oggi al fascismo. “Nessuno usi il giorno della memoria per queste operazioni”, ha ripetuto. Fiamma Nirenstein (Pdl) dimenticando i guai in casa Pdl (Berlusconi in testa, che ha evidentemente cercato il plauso dell’elettorato di Storace), ha fatto il suo fervorino contro la paura rivendicando l’orgoglio ebraico. Più precise le parole di Riccardo Pacifici che ha ricordato le intercettazioni di Napoli e ha chiesto di fermare Casapound prima che sia troppo tardi. Da ultimo il sindaco Gianni Alemanno, che ancora porta al collo la croce celtica ereditata da Paolo Di Nella, e che per l’occasione ha speso il suo intervento per condannare ogni discriminazione. Il problema è credere a uno come lui che spedendo la sua vice Belviso sul fronte dei rom ha prodotto blitz come quello indecente a Tor de Cenci.
Dedico queste poche righe del Giorno della Memoria e dell’iultima iniziativa a cui ho partecipato – lo spewgnimento del Colosseo per ricordare la Shoah – a Shlomo Venezia che è scomparso poco tempo fa. In suo ricordo e con un pensiero a sua moglie Marica.