“Sembra logico parlare, più che di una trattativa sul 41bis, di una tacita e parziale intesa tra parti in conflitto”. Lo scrive Beppe Pisanu, presidente della commissione Antimafia, a conclusione della inchiesta sulla trattativa e le stragi del ’92-93. “Possiamo dire – spiega Pisanu nella sua relazione – «che ci fu almeno una trattativa tra uomini dello Stato privi di un mandato politico e uomini di “Cosa nostra” divisi tra loro e quindi privi anche loro di un mandato univoco e sovrano. Ci furono tra le due parti convergenze tattiche, ma strategie divergenti: i carabinieri del Ros volevano far cessare le stragi, i mafiosi volevano invece svilupparle fino a piegare lo Stato”.
Uomini dello stato privi di mandato politico. Sembra davvero un calembour. Quasi un incontro di buona volontà, a titolo strettamente individuale, sui due fronti: cosa simpatica è che anche quelli di Cosa nostra appaiono, per Pisanu, privi di mandato politico.
Viene da chiedersi allora perché lo facessero. Per interessi meramente personali. Appare un po’ strano, non vi pare? Perché uomini dello stato si muovono in questa direzione: per un’ispirazione divina, perché sentivano delle voci, perché non avevano di meglio da fare, per sprezzo del pericolo, per avventura, per gioco, per puro divertimento?
Pisanu ci regala con questi suo arditi svolazzi planati oggi nel Tribunale di Palermo un’altra pagina indimenticabile. Qualcosa come il “malore attivo” inventato da D’Ambrosio per spiegare la morte di Pino Pinelli nella Questura di Milano.
Uomini dello stato privi di un mandato politico…insomma dei liberi professionisti. Chissà se avevano aperto una partita Iva per questi loro loschi traffici.
E chissà codsa dicevano alle loro mogli: oggi vado in Sicilia anche se non ho un preciso mandato politico…
Il ridicolo, qui, non finisce mai.