Le polveri che dovrebbero essere al massimo 50 microgrammi per metro cubo sono a 700 secondo le autorità cinesi, 845 secondo l’ambasciata Usa a Pechino. Bejjing Air del 13 gennaio (qui sotto) dà Pm2 a 673…
Inquinamento fuori controllo a Pechino. Le autorità municipali della capitale cinese hanno invitato oggi la popolazione a rimanere in casa dopo che le centraline hanno registrato nell’aria un livello di polveri sottili mai rilevato sino ad oggi. Il PM2,5 ha toccato infatti quota 700 microgrammi per metro cubo, un valore ritenuto pericolossisimo per la salute umana e talmente alto che in diverse satzioni di controllo i monitor degli strumenti si fermano a un massimo di 500 microgrammi. La densa coltre grigiastra che ha avvolto la città sta creando inoltre anche problemi al traffico a causa della scarsa visibilità.
A confermare la gravità della situazione, anche i dati della centralina installata all’interno dell’ambasciata americana che da anni verifica i livelli di inquinamento in città in polemica con l’inattendibilità delle misurazioni ufficiali cinesi. Secondo i monitor americani, la cui affidabilità è a sua volta contestata dai cinesi, il PM2,5 è arrivato a toccare quota 845 microgrammi per metro cubo.
Generalmente la qualità dell’aria per essere considerata buona deve avere valori di polveri sottili inferiori ai 50 microgrammi per metro cubo, 14 volte in meno di quella presente attualmente a Pechino. Secondo gli esperti dell’aministrazione comunale, viste le condizioni meteo con nebbia e assenza di vento, l’inquinamento in città non rientrerà ad un livello “accettabile” prima di martedì.
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