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La risoluzione 2085 dell’Onu diceva che l’Europa doveva sostenere con finanze e logistica un intervento dei paesi africani nel Mali. Che diritto ha la Francia di fare questa guerra?

Le Monde s’interrroga sul diritto legale dell’intervento francese in Mali. In Francia poche voci, come quella di Malenchon, si sono levate per criticare il totale non coinvolgimento del parlamento nell’intervento nel Mali.

La forzatura del mandato dell’Onu appare chiara. La risoluzione prevedeva un sostegno francese a una mobilitazione internazionale dei paesi africani. Ora il tutto si è trasformato nell’intervento diretto francese.

Scrive Le Monde:

“Le 21 décembre, le conseil de sécurité des Nations unies a adopté le projet de résolution porté par la France sur le Mali. Il s’agit de la résolution 2085, qui autorise “pour une période initiale d’un an”le déploiement d’une force africaine au Mali. “L’opération sera conduite avec des troupes combattantes exclusivement africaines et une forte mobilisation de l’Union européenne sur les plans financier et logistique”précisait alors le ministère des affaires étrangères sur son site Internet. Mais depuis vendredi, il est clair que ce sont essentiellement les troupes françaises qui se battent, venues en renfort d’une armée malienne déjà plusieurs fois mise en déroute par les groupes islamistes venus du nord. L’opération française au Mali sort donc du cadre de la résolution 2085”.

Insomma l’Europa – e non tanto e solo la Francia – avrebbe dovuto supportare con finanziamenti e logistica un intervento africano. Come si vede ciò che sta avvenendo è l’esatto contrario.

Il problema di fondo è che l’intervento appare in ogni caso poco adatto a conseguire i risultati auspicati: lo smantellamento delle forze jihadiste. Conclusione al momento: la Francia sta allestendo per tutta l’Europa, specie per quella meridionale, un piccolo Afghanistan nostrano?

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