Del mio recente viaggio in Sicilia durato sette giorni per presentare il mio libro “Uomini e donne del Sud” conservo molte immagini e molti momenti importanti. Uno è questo, colto durante la mia visita al castello normanno della Zisa a Palermo. Riguarda una stele funeraria redatta in quattro lingue: latino, greco, arabo ed ebraico.
La stele riporta un’iscrizione datata 1148 fatta incidere in quattro lingue da Grisando, il chierico di Guglielmo I, in memoria delle defunta madre.
Si tratta di un documento unico in cui sono affiancati il latino, il greco, l’ebraico e l’arabo, le lingue cioè dei grandi ceppi culturali che si sono mescolati e sovrapposti nella città siciliana.
La ripropongo oggi per tutti gli uomini e le donne di buona volontà.