Informazioni che faticano a trovare spazio

Cent’anni fa veniva ritrovata Nefertiti. E’ festa a Berlino. Ma perché la Germania non la restituisce all’Egitto?

Ludwig Borchardt. Amarna. Egitto. E Nefertiti. Cento anni fa. Compie cento anni la straordinaria scoperta del busto di Nefertiti, conservato a Berlino nell’Inseln dei musei al Neues Museum. Nell’Inseln c’è uno straordinario accumulo di antichità depredate dai paesi del sud, Grecia e Egitto in primo luogo, ma anche ciò che chiamiamo oggi Medio Oriente. Un’altra parte di cose razziate sta al British Museum di Londra e al Louvre di Parigi, qualcosa al Metropolitan di New York.

Tempo fa di fronte al trattamento ricevuto dalla Germania ci si sarebbe aspettato che la Grecia reclamasse – che so – l’Altare di Pergamo che sta nell’Inseln a poca distanza dal busto di Nefertiti. Però la Grecia era troppo atterrita per dire qualcosa, neanche Syriza ha aperto bocca col suo peraltro loquace Spritsas.

Lo stesso avviene ora con l’Egitto dove alle antichità non c’è più nessuno, di fatto, dopo la fuoriuscita del conservatore dei beni archeologico sotto Mubarak, quel Zahi Hawass che era stato rinominato Indiana Jones dell’Egitto.

E dunque nessuno chiederà il conto alla Germania della Merkel, così puntuale nel fare le bucce ai poveri paesi che a suo tempo sono stati oggetto di grandi predazioni.

Ludwig Borchardt era figlio di due commercianti ebrei di Berlino. Scoprì il celebre busto nel 1912. Scavabi Ad Amarna da dieci anni, con i francesi. Poi fondò e diresse l’Istituto archeologico del Cairo, ne fu allontanato nel 1931 dai nazisti perché ebreo, emigrò negli anni successivi a Parigi dove morì nel 1938.

Anche Ludwig Burchardt dunque è stato a sua volta “depredato”, insomma in questa storia del più celebre busto dell’egittologia e dell’archeologia sono raccolte le duplici predazioni della storia: la prima nei confronti dell’Egitto e la seconda nei confronti dello stesso archeologo scopritore, cacciato dai nazisti come un reietto.

All’Inseln stanno ora celebrando in pompa magna il ritrovamento di Nefertiti, che ancor oggi guarda i visitatori  e gli ammiratori col suo sguardo leggermente asimmetrico ridisegnato da uno straordinario trucco. E pensare che c’è perfino chi guardandola ha sollevato il problema che tutto ciò possa essere un falso.

Detto questo, perché non la rendono all’Egitto?

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