Gli immigrati non ci sono nell’Agenda Monti. Curata da Monti – col sostegno si deve pensare del suo ministro Andrea Riccardi, che è sollecito a spianargli la strada trovando perfino i luoghi degli incontri come il convento delle suore di Sion a Trastevere – Monti dimentica i cinque milioni di immigrati che sono i Italia. Secondo step: il governo ha prorogato di soli due mesi il programma di accoglienza Nordafrica, a marzo faranno la fine dei richiedenti asilo di cui si è occupato il New York Times: abbandonati a se stessi. Ecco l’articolo di repubblica sull’agenda Monti e le sue lacune:
Immigrati mai citati nell’agenda di Monti
Nelle 25 pagine del documento non si trova un accenno agli immigrati. La lacuna fa storcere il naso ad associazioni come Mondita o Stranieriinitalia. Eppure pagano le tasse e sostengono le casse dell’Inps, cresce il loro numero tra i banchi di scuola e tra gli imprenditori attivi e costituiscono il 10% della forza lavoro. Sono i “nuovi italiani”: un esercito di cinque milioni di persone
la Repubblica, 29-12-2012
VLADIMIRO POLCHI
ROMA – Pagano le tasse e sostengono le casse dell’Inps. Cresce il loro numero tra i banchi di scuola e tra gli imprenditori attivi. Oggi costituiscono il 10% della forza lavoro. Sono i “nuovi italiani”: un esercito di cinque milioni di migranti che vive e lavora nel nostro Paese. Ebbene? Nelle venticinque pagine dell’Agenda Monti non una riga, né una parola è dedicata loro. Riforma della cittadinanza? Diritto di voto? Revisione della Bossi-Fini? Niente di niente. L’argomento pare non rientrare tra le priorità di governo del Professore.
L’immigrazione in campagna elettorale. Eppure il tema immigrazione è tornato d’attualità nella campagna elettorale. Il leader del Pd, Pier Luigi Bersani, lo ha promesso con chiarezza: “La prima norma che il nostro governo farà sarà sulla cittadinanza: chi nasce e cresce qui è italiano”. Sul fronte opposto ha risposto Silvio Berlusconi, rispolverando i vecchi allarmi cari alla destra: “Non vorremmo assistere, con l’avvento della sinistra al potere, al proliferare di matrimoni gay e all’apertura delle nostre frontiere agli emigranti irregolari, i quali poi otterrebbero il diritto di voto per votare prevalentemente per la sinistra stessa”. E Monti che dice? Per ora, nulla.
Il “buco” dell’Agenda Monti. Nelle 25 pagine dell’Agenda Monti non si trova un accenno agli immigrati. Va detto che nella premessa Mario Monti avverte che non si tratta di “un programma di lavoro dettagliato e non vuole avere carattere esaustivo”. Eppure, la lacuna ha fatto storcere il naso a molti. L’associazione interetnica Mondita scrive: “Per Monti e i suoi collaboratori l’Italia del 2013 sembra composta da 60 milioni di persone tutte bianche e di ordinarie origini nazionali, senza alcun problema o caratteristiche di multietnicità. I 5 milioni di cittadini di origine straniera, il quasi milione di giovani, i 700mila studenti figli di immigrati o coppie miste, gli oltre 300mila imprenditori stranieri, i 2 milioni e mezzo di lavoratori stranieri, i 7 miliardi e mezzo di risparmi annuali, i miliardi di Pil prodotti, i miliardi di euro pagati in contributi, tutti questi numeri per Monti&co. non esistono, non valgono nulla, non meritano menzione né come problemi relativi né come ricchezza del Paese?”.
L’immigrazione non esiste. E il portale Stranieriinitalia aggiunge: “In venticinque pagine non trova spazio l’immigrazione. Eccezion fatta per un accenno indiretto all’inizio, quando si dice che “il rifiuto del populismo e dell’intolleranza, il superamento dei pregiudizi nazionalistici, la lotta contro la xenofobia, l’antisemitismo e le discriminazioni sono il denominatore comune delle forze europeiste”. E in Italia, con gli immigrati, che bisogna fare? Chissà”.