Visto da un elettore di sinistra che ha votato Vendola ma che non è iscritto a Sel: la pioggia di candidati che scendono giù dal cielo sembra più un regalo di Natale che una prassi virtuosa.. Nulla da eccepire sui nomi fatti, tutti dotati di un efficace curriculum. Fa piacere che accettino di correre per Sel. L’ho scritto già ieri pensando al senegalese Pape Diaw a Firenze.. Ma qui termina la soddisfazione, perché questa girandola di nomi va vista nell’ambito più ampio che investe le candidature per ogni livello, compreso quello locale (regione, comune).
In assenza di un minimo di dibattito, non dico assisi o assemblee pubbliche ma insomma un po’ di sana consultazione pubblica, le investiture minori per gli ambiti locali danno il senso di scelte molto autoreferenziali con le inevitabili sorprese dietro l’angolo. In generale si nota poi una grave assenza per il parlamento di candidati sotto i 40 anni, salvo pochi casi come Fratoianni. Anche per il Senato lo sforzo per candidature efficaci appare molto limitato. Possibile infine che per Roma non si ritenga necessario tentare un po’ di più per un nodo cruciale come il Campidoglio?