Riccardo Schicchi uscì dalla porta carraia di Regina Coeli, dove era stato detenuto per qualche giorno, e mi disse: “Dentro mi negavano l’insulina…Hanno cercato in tutti i modi di non darmela”.
Ero lì ad aspettarlo insieme ad Eva Henger, all’epoca sua moglie. Un servizio per la cronaca del corriere della sera, dove lavoravo. Schicchi era stato arrestato per un reato legato alla prostituzione. L’accusa non resse poi ad ulteriori sviluppi. Però gli avevano fatto toccare con mano la durezza del carcere e le sue leggi non scritte, tipo “l’insulina non te la diamo”.
Il diabete ora se l’è inghiottito. Eva Henger è ormai una ex moglie. Restano di Schicchi le chiacchiere che faceva al telefono quando lo chiamavi. Con quel suo accento siciliano spiegava le nuove frontiere del porno. La sua arma? Un’ingenua sfrontatezza. La sua dote, essere stato all’inizio un fotografo per rotocalchi seri come “Epoca” occupandosi perfino di reportage bellici, .
Se ne va senza neanche aver visto il film su Moana Pozzi.