Giorgia Meloni e Ignazio La Russa, oggi dissidenti, non trovarono neanche il posto dove sedersi e votarono in piedi. Il 5 aprile 2011 232 deputati del Pdl – sui banchi del governo c’erano tutti, meno Berlusconi, tutti cioè i Frattini, le Brambilla ecc – votarono compatti col voto elettronico che Ruby la notte del 27 maggio 2010 era per lo Stato italiano la nipote di Mubarak e che le sette telefonate di Berlusconi in Questura a Milano per farla rilasciare erano telefonate di premier, telefonate di Stato.
Con i deputati del Pdl votarono questo orrore i 59 della Lega, i 21 dei Responsabili, più Nucara, Mannino e Misiti. Barbareschi si astenne, poi disse che c’era stato un errore…
Questo è successo nel Parlamento italiano. I 314 hanno conseguentemente chiesto alla Corte Costituzionale, a nome del Parlamento italiano, di stabilire che quelle telefonate, nella improbabile ipotesi che siano reato, siano giudicate dal Tribunale dei Ministri e non dal Tribunale di Milano. Insomma che il processo Ruby venga spostato ad altra sede e ad altra indefinita data. La Camera a maggioranza chiede, domanda alla Corte Costituzionale.
A votare contro questo orrore sono stati 302 deputati.
Questo è un pro-memoria per la prossima scadenza elettorale. Agli elettori del centro destra e dintorni non sfugga questo exploit dei loro solertissimi vassalli del signor Berlusconi.