Povera Nirbaya. Fino a pochi attimi prima di accettare di salire su quell’autobus di passaggio – il suo era in ritardo – era in una sala cinematografica. Aveva visto la “Vita di Pi”, una storia che inizia per le strade di Pondichery nel sud dell’India e che tocca anche corde mistiche. Forse ne stava ancora parlando col suo amico quando quell’autista di autobus le ha offerto un passaggio. A bordo c’erano quattro uomini semiubriachi, tutti di un piccolo slum a sud di Delhi, e il fratello dell’autista. Ora sua nonna nell’Uttar Pradesh, a Ballia, l’unica della famiglia a parlare, dice della nipote massacrata: “Era andata a Delhi per una vita migliore…”.
Oggi il governo ha bloccato le strade di Delhi, per prevenire proteste e incidenti. Chiuse dieci fermate della metropolitana. Ma l’India è arrivata a un punto di svolta, la morte di Nirbaya non può lasciare tutto come è sempre stato. Sotto l’arresto di uno dei sei violentatori.