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F35, il Canada (governo conservatore) dice no. Dopo Australia, Norvegia e Olanda. Solo il governo Monti resiste

Il Canada esce dal programma F35: niente cacciabombardieri usa, costano troppo. Già fatto anche da Australia, Norvegia e Olanda. Solo l’Italia resiste con Monti e l’ammiraglio De Paola schieratissimi in questa follia dell’acquisto dei costosissimi caccia. Ierei sera l’ha ricordato Di Pietro a “Servizio pubblico”. Forse è arrivato il momento di farsi sentire un po’ di più suyll’argomento. Riporto qui di seguito dal blog di Gad Lerner:

Il Canada è uscito dal programma degli aerei F35, il nuovo super caccia militare progettato dalla Lockheed Martin su commissione del Pentagono. Il ministro della Difesa di Ottawa, Peter MacKay, ha detto che il governo vuole ancora riflettere su una spesa così impegnativa, cercando di conciliare gli interessi dei contribuenti con le esigenze di adeguamento dell’esercito del paese. MacKay ha annunciato che l’esecutivo valuterà altre opzioni per la sostituzione dei propri CF-18, aerei militari degli anni ottanta.

Il governo canadese, di orientamento politico conservatore, era finito in difficoltà per l’elevato costo del progetto. Un report indipendente della società di consulenza KPMG aveva stimato che il Canada avrebbe dovuto spendere più di 40 miliardi di dollari in 40 anni per l’acquisto e la manutenzione della flotta degli F35. L’audit esterno ha così certificato spese triple rispetto a quanto stimato inizialmente dal ministero della Difesa. Le opposizioni di centrosinistra, i moderati progressisti del “Liberal Party” così come i socialdemocratici del “New Democratic Party” avevano pesantemente contestato il progetto degli F35, vista l’esplosione dei costi.

Il progetto del nuovo aereo militare è diventato molto controverso in alcuni dei nove paesi che hanno aderito alla sua progettazione, sviluppo e successivo acquisto. In Australia e Norvegia il programma è stato sospeso, come ora è intenzionato a fare il Canada, mentre nei Paesi Bassi il parlamento ha votato la cancellazione degli ordini. In Italia invece, come riportato da un articolo di Giorgio Meletti sul Fatto Quotidiano, il ministro della Difesa De Paola ha cercato in ogni modo di difendere il progetto, destinando i risparmi previsti per la riduzione del personale all’acquisto degli F35.

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