Perdere il posto di lavoro, in un territorio come Catania, significa camminare sui bordi dell’abisso. La possibilità di ritrovarlo a breve (ma anche nel medio periodo) è pressoché nulla in una delle città più “disoccupate d’Italia”. Soprattutto in un momento come questo che registra (stando agli ultimi dati Istat) il record storico di disoccupazione, in particolare giovanile (nella foto la fila per un centro dell’impiego).
E però, l’istinto di sopravvivenza ti spinge a non fermarti, a percorrere tutte le strade possibili fino all’ultima spiaggia: il collocamento. Per questo a centinaia, ogni notte, si mettono in fila davanti al Centro per l’Impiego in attesa che alle nove del mattino aprano gli uffici. E ogni notte, ad aspettarli, trovano lì chi del loro dramma riesce a farne un business: i padroni della lista, quelli che decidono, dietro corrispettivo, chi riuscirà ad arrivare allo sportello.
Per essere iscritto nella “lista”, gli sciacalli chiedono il “pizzo” ai disoccupati, un euro o più a seconda dell’affluenza del giorno. In tanti, negli ultimi messi, hanno denunciato questa squallida prassi. Oggi, a sfogarsi su Facebook, è Cristina (nella foto abbiamo per prudenza oscurato nome e avatar): «Al Centro per l’ impiego di Catania -scrive- a causa dell’ enorme flusso di gente, nelle mattinate (a ufficio chiuso) qualcuno raccoglie i nominativi in una lista che ad apertura verrà consegnata ai dipendenti dell’ufficio. Il tizio in questione per scrivere il tuo nome in questa lista chiede 1 euro. I dipendenti non accettano nessuna altra forma di prenotazione. I Love Catania».
Su questa vicenda abbiamo sentito il parere di un sindacalista della Cgil, Giacomo Rota: «Se questi fatti corrispondessero al vero, sarei indignato come sindacalista e come cittadino. Questa denuncia merita un approfondimento. Chiediamo agli uffici per l’Impiego di accertare al più presto i fatti».
Una vicenda che farà molto discutere e su cui, anche noi, continueremo a tenere alta la guardia.
(da Pubblico.it)