Processo per l’omicidio di Mauro Rostagno, Corte di Assise, Trapani, 37° udienza del 7 novembre 2012. Trascrizione curata da Rino Giacalone:
L’aula della Corte di Assise è quasi piena…presente una scolaresca…tanti giornalisti e troupe televisive…in aula pronto a testimoniare l’ex br Renato Curcio un po’ spaesato….”voglio capire cosa sono venuto a fare qui”…..ricordo di Mauro vivo….”piano piano mi sto facendo una idea del delitto”….
Il presidente Pellino comunica che i periti balistici hanno segnalato che rispetto ai reperti elencati manca un proiettile di quelli estratti al momento dell’autopsia….teste Francesca Lipari sarà assente…dott Luisa Fiorini anche lei assente per ragioni di salute….Di Ruvo assente….
Avv Galluffo indica consulenti di parte: oltre Luca Soldati il cav. uff. Nicola Donno, il dott. Vito Vittorio Cassiano medico legale
Pm Del Bene deposita sentenza Corte di Assise di Palermo …..omicidio Lipari…Pm Gaetano Paci produce sentenza processo Petrov….
Avv. Miceli parte civile….sui testi: avv. Cusenza presente, assente Claudio Fava
I pm non si oppongono
In aula per le parti civili Maddalena Rostagno, figlia di Mauro e Carla Rostagno, sorella di Mauro
Simpatico siparietto tra l’avv. Galluffo e il presidente Pellino sulla fonte che ha fornito all’avv. Galluffo copia in vhs dell’intervista di Curcio al Tg1…L’avv Galluffo si rifiuta dapprima di indicare la fonte lasciando perplesso il presidente Pellino..poi ammette che è stata fornita dalla Rai….
Si continua il dibattito su una cassetta contenente una intervista a Curcio, diversa da quella di oggi del Tg1, che non si ritrova sebbene citata in un verbale di interrogatorio della Procura di Trapani nell’ambito della cosiddetta indagine codice rosso…
Pm Paci informa che erroneamente si era detto che teste Marrocco Luciano fosse deceduto, insiste per produzione verbale interrogatorio, difesa avv Galluffo si oppone e insiste per sentirlo in aula…
Avv. Galluffo informa che non è stata riveniuta agli atti copia di una cassetta contenente una intervista resa a suo tempo da Renato Curcio sul caso Rostagno, Galluffo chiede visione intervista resa invece da Curcio al Tg1…del 25 luglio 1996
Presidente Pellino chiede di avere traccia documentale della morte di Francesco Cardella…
Il presidente Pellino sta precisando su alcune integrazioni documentali…anche a proposito della moglie del generale Chizzoni che sarebbe stata una fonte di Rostagno a proposito di un possibile traffico di armi coperto dai servizi segreti
Entra il teste Salvatore Maria Cusenza
Avv. Cusenza risponde alle domande dell’avv. Miceli….Ho conosciuto Mauro Rostagno nel 1987, una conoscenza sincera e profonda non occasionale, spesso abbiamo cenato insieme a casa mia o in comunità, abbiamo discusso con il massimo di sincerità e lealtà…era un rapporto di stima e apprezzamento personale…Mauro Rostagno è descritto come un giornalista, in verità era un grande intellettuale, erudito, …..Le discussioni avevano spesso carattere generale, Mauro Rostagno aveva forte passione politica anche se non militava in un partito…la passione c’era….ci occupavamo di Trapani perché lui avendo l’impronta di dirigente politico aveva capacità di capire il territorio e capire quale poteva essere il suo contributo per il governo della società….Dopo il suo assassinio ho preso atto che le sue conoscenze erano più di quelle che io sapevo….noi pensavamo di potere offrire alla città di Trapani una alternativa ….per fare questo bisognava capire cos’era Trapani e di questo discutevamo con Rostagno….convenivamo che a Trapani esisteva un consolidato sistema di potere mafioso antidemocratico e clientelare….gli anni antecedenti al 1987 furono terribili. quelli successivi furono oltremodo tragici….se non si coglie quel clima non si può fare nessuna analisi…Rostagno mi propose di scrivere qualcosa su una vicenda seguita separatamente e cioè il processo per il delitto del sindaco di Castelvetrano Vito Lipari ucciso nel 1980…Nel 1987 si celebrò in Corte di Assise il processo, io seguii alcune udienze e restai colpito dei rapporti tra la mafia di Trapani e quella di Catania e della capacità di infiltrazione della mafia….Cusenza sta ricordando gli arresti repentini dopo il delitto e il proscioglimento degli arrestati del calibro di Mariano Agate e Nitto Santapaola, boss di Mazara e Catania….Roistagno mi propose di fare una intervista per Rtc, mi disse piuttosto che scrivere un pezzo mio chiese di fare una intervista sul processo Lipari e sulla ricostruzione sulla mafia trapanese per come ne discutevamo noi privatamente…L’intervista fu fatta nel marzo 1988 e assieme furono montate due interviste con lo scrittore Cimino e con Umberto Santino del centro Impastato…..Fu uno speciale che fece molto rumore a Trapani…..Cusenza ritiene che la corte dovrebbe ascoltare queste interviste…..
Le cose che Mauro diceva in televisione erano di rottura contro il perbenismo
In una città perbenista come Trapani faceva colpo un giornalista vestito di bianco, con la barba, con il suo parlare non in siciliano, ma la rottura era le cose che lui diceva in televisione…Cusenza torna a rispondere all’avv. Miceli sul contenuto dell’intervista….Io l’ho rivista solo due volte…Il delitto di Mauro Rostagno è stata una ferita mai rimarginata…..Quella trasmissione l’ho rivista subito dopo il delitto…era uno speciale di quasi due ore…mi colpì che la mia intervista era integralmente riprodotta…pensavo che la tv non glielo avesse fatto mandare in onda….lui mi disse che non sarebbe andata in quel modo, dopo la trasmissione gli chiesi cosa gli avesse detto l’editore Bulgarella …Rostagno mi disse che Bulgarella gli disse che eravamo dei pazzi ma che non avrebbe ostacolato la trasmissione…..Quella trasmissione era un forte attacco agli esattori Salvo….Rtc con Mauro Rostagno era una risposta a quanto avveniva nel territorio
Una trasmissione dove non c’erano linguaggi cifrati
Importante fu l’incontro tra la dirigenza del partito in cui militavo, il Pci, che aveva deciso di affrontare l’emergenza mafiosa con un uomo dei media e con un raro intellettuale come Rostagno….In quella trasmissione c’era descritta la nuova riorganizzazione della mafia, non c’era un linguaggio cifrato ma nomi e cognomi fatti da chi aveva gli strumenti della politica forse più capaci ad andare a fondo rispetto alla iniziativa giudiziaria la politica aveva capacità di parlare con più persone e quindi la ricostruzione fatta nasceva da quei contatti tra la gente……
Avv. Miceli chiede se conosce qualcosa di un inonntro tra Rostagno e i giudici Falcone e Borsellino….Forse Falcone ma non conosco il contenuto…..Lui parlava e incontrava tante persone…..Mi disse che parlò con Falcone, ma non riesco a ricordare il contenuto di quella discussione ….Non so riferire….
Cusenza spiega che Rostagno aveva un buon rapporto con un ufficiale di pg dei carabinieri, maresciallo Cannas, ma lui non aveva bisogno di talpe, informatori, era uno che aveva capacità a tirare fuori le notizie senza bisogno di talpe….Ragionavamo sulla presenza di servizi segreti deviati nella provincia di Trapani occupandoci di contrastare il coagulo antidemocratico insediato nella provincia di Trapani…Parlavamo anche di massoneria, parlavamo della più grande loggia massonica presente a Trapani ed era quella di Campobello di Mazara….
La sera del delitto Rostagno dovevamo vederci….ci eravamo sentiti per telefono, avevamo detto che potevano cenare insieme in comunità…all’epoca il Pci aveva preparato un documento sull’Altra Trapani, pensavamo di fare un giornale, pensavo che Rostagno poteva essere il candidato sindaco, noi dovevamo vederci quella sera per parlare della copertina del nuovo giornale, una copertina azzurra che è stato il suo sudario….il nostro rapporto fu interrotto dalla morte….quel documento sull’altra Trapani era stato presentato in conferenza stampa presente Rostagno che diede molto risalto….48 ore dopo l’assassinio di Rostagno con altri amici abbiamo fatto un giornale chiamato Altra Trapani e la copertina era Mauro Rostagno che leggeva il tg….
Quando Pellegrino gli disse “Vai a zappare”
All’epoca il Pci aveva fatto una grande battaglia sui debiti fuori bilancio del comune di Trapani e questo provocava l’esistenza a nostro avviso di un bilancio parallelo nero, Bartolo Pellegrino era assessore alle Finanze, in pratica contrastò contro i debiti fuori bilancio.Rostagno voleva intervistarlo e un giorno Pellegrino lo affrontò dicendogli: vai a zappare….
Rostagno allora fece un siparietto facendosi riprendere che zappava…spiegò l’accaduto e continuò a parlare dei debiti fuori bilancio e le domande che voleva fare a Pellegrino che non poté fare…
Pm Paci chiede alcuni approfondimenti
Domande dell’avv. Lanfranca
Cusenza continua a riferire su vicende particolari delle quali parlava con Ristagno, anche di possibili contatti tra servizi segreti e forze politiche di paesi nordafricani che passavano anche per contatti mantenuti nel trapanese…Ricorda anche l’episodio della strage della casermetta dei carabinieri di Alcamo Marina, tra gli argomenti discussi con Rostagno era inserito sempre in uno scenario (oggi confermato) di devianza dei servizi..
Domande avv. Galluffo…
Domande avv. Vezzadini, difensore di Virga
Mafia e informazione: la più coraggiosa era Rtc ma in quella stagione così tragica tutti si occupavano di mafia, il punto di differenza era quello che faceva un ragionamento su quanto accadeva….
Dopo tanto clamore sui misteri trapanesi ecco la domanda se Cusenza era a conoscenza dell’esistenza di problemi personali…familiari….di Rostagno….le corna insomma…..
Chicca Rioveri parla con Cusenza: “solo tu potevi fare rinascere in lui questa passione politica….è tornato ragazzo”…..La frase la sera della partenza per la festa dell’Unità di Firenze dove Cusenza era riuscito a farlo accreditare come giornalista….
Domande in corso dell’avv. Ingrassia
Domande del Presidente Pellino al teste
Terminata audizione Cusenza…L’intervista di Curcio al Tg1 (nastro dell’ intervista di Lo Scalzo, stralcio di una intervista fatta per l’università di Trento) la si sta visionando in aula ma l audio è pessimo
Si procede ascoltando il teste Renato Curcio
Domande dell’ avv Galluffo….La mia conoscenza con Rostagno fu alla facoltà di sociologia di Trento…Rapporto costante dal 62 alla sua morte, rapporto di affetto e di amicizia profonda….Dal 69 le nostre vite si sono divise ma questo non ha mai portato a divisione affettiva di rispetto, ci siamo incontrati quando io ero già in carcere e lui tornava dall’India ….venne a trovarmi al processo Feltrinelli a Milano…la corte ci consenti di poter colloquiare …..
Noi ci incontrammo e rafforzammo la nostra amicizi,a ci fu uno scambio epistolare che mantenemmo fino alla sua morte…Fu una corrispondenza su più piani: piano scientifico tecnico su filoni di ricerca e studio che lui portò in applicazione a Saman….Poi scrivevamo del mondo che ci circondava commentando con la nostra ironia….
Era un superficiale scambio sulla esperienza di vita….Galluffo chiede perché lui è stato detenuto….Perché ho costituito una banda armata chiamata Brigate rosse……
Rostagno con me costituì il movimento studentesco di Trento …abbiamo vissuto il periodo di lotta studentesca degli anni 60….su Lotta Continua non posso dire nulla perché Rostagno avvia questa esperienza dopo il nostro allontanamento….
Conosce Piperno e Scalzone……sicuramente risponde Cnurcio… E Rostagno? Non glielo so dire….Sofri e Boato? Con Sofri ho avuto rapporti negli anni 60 per il movimento studentesco….con Boato i rapporti più frequenti perché eravamo a Trento, sempre all’interno della storia del movimento studentesco, sulle esperienze politiche non c e stata comunanza….domanda sulla morte d pinelli? Pm si oppone ….si va avanti risponde Curcio evento tragico che commosse e attraverso tutte le persone che in Italia guardavano ad un futuro dove fossero possibili trasformazioni precise della società civile….mai rapporti con Pinelli e non so dire cosa fosse Pinelli…e sul delitto calabresi? So anche poco di questa storia, non mi ha mai attraversato direttamente ….
Avv Galluffo insiste su domande delitto calabresi….molti di noi assunsero responsabilità morale per quell’evento, risponde Curcio…
Fu intervistato su questa circostanza? Forse ne parlai nel libro “A viso aperto” pubblicato da Mondadori….
Domande dell’ avv Galluffo….Curcio doveva venire a Saman si dice dispiaciuto dell’ occasione mancata…ricorda che l anno successivo alla morte di Mauro ricevette la visita di parlamentari in carcere e della delegazione facevano parte Cardella, Chicca Roveri e le figlie di Mauro…
Mi sembra riduttivo definire il lavoro di rostagno a rtc semplice lavoro giornalistico…
Dinamiche dentro Saman… per me era un libro non leggibile….Rostagno mi accennò che da quando lavorava a Rtc la sua collocazione abitativa era cambiata, ma per me quelle frasi erano senza significato….Carla Rostagno parlò mai con lei del delitto…Io e Carla abbiamo un rapporto di simpatia umana perché questa donna è rimasta colpita dal delitto e per sensibilità reciproca abbiamo intrattenuto rapporto…
Galluffo insiste chiedendo se si è mai parlato del perché del delitto…Mai chiesto nulla, io non mi sono mai interessato delle ragioni locali che hanno riguardato la morte di Mauro, mi sono semmai interessato del suo destino umano…cose differenti…..
Galluffo chiede ancora se davvero Carla Rostagno le chiese di dire la verità sulla morte del fratello? Domanda curiosa, risponde Curcio, Galluffo precisa che si riferisce a dichiarazioni di Carla Rostagno, Curcio risponde non ho mai fatto indagini sulla morte di Rostagno, posso fare analisi sociali che è altro tipo di sguardo, se mi avesse fatto questa domanda sarebbe stata molto curiosa…
Galluffo chiede cosa sono le analisi sociali. Curcio invita a leggere i libri che lui ha scritto su diversi temi….ho scritto anche un libro di metodologia dell’analisi sociale…Su Rostagno non è una analisi commissionata, non è una analisi che ho scelto di fare, non ho fatto alcun lavoro, non ho scritto articoli né un libro….
Intervista fatta da Lo Scalzo…Curcio conferma l’intervista fatta nel 1993….In quell’intervista parlò del delitto Rostagno? Quella non era una intervista, Lo Scalzo era un antropologo che studiava con me a Trento….ci incontrammo dopo la mia uscita dal carcere e mi propose progetto di ricerca commissionato da museo del Risorgimento di Trento per recuperare memorie degli studenti e dei docenti dell’università degli anni 60…..
In quel quadro parlai di Rostagno….arrivai a un punto critico del genere perché avevano ucciso Mauro, non mi fu possibile evitare l’impatto con la sua morte…impatto che ancora oggi procura grandissimo dolore e sofferenza non solo per la morte di un amico ma anche perché questa non era solo una morte ma una morte provocata da una dinamica per me imprevedibile e imprevista nei suoi confronti….una dinamica che colpiva il mio immaginario quando affrontai questa sollecitazione ebbi una grande difficoltà ad orientarmi….Mauro Rostagno era una persona molto complessa che aveva attraversato molti territori della vita sociale, un delitto che mi inquietò tanto sebbene io provenissi da un percorso di lotta armata…..La morte di Mauro?…..E’ arrivata da una via inconsueta…..domanda aperta ancora quella sulla morte, non mi interessa banale gioco di cercare colpevole….e quindi quella intervista non può essere letta secondo queste logiche….
La pubblicazione di quello spezzone mi irrita ancora oggi….
Mi posi in quel momento le stesse domande di oggi…una persona così complessa come Mauro non può morire per un motivo banale…
(nota dell’autore…..renato curcio da terrorista non ha conosciuto la trattativa con lo stato, la mafia si…..e quindi gli manca questo dato conoscitivo per le sue analisi….e dentro una trattativa può essere uccisa una persona e farne apparire la morte banale….la mafia questa capacità la possiede…).
Galluffo chiede se riconduce a poteri forti la morte di Mauro…..Curcio precisa che si è posto domande e non ha fatto analisi….
Impossibile poi fare analisi, non conoscevo minimamente nulla della vita trapanese e della vita trapanese di Mauro…Ascolto tante voci e non ho nessuna risposta…
Cn sono fatti sui quali non si sono cercate verità? Si, risponde Cuircio…..Piazza Fintana, delitto Calabresi? Fatti diversi dice Curcio per piazza Fointana non abbiamo verità giudiziarie e storiche e quindi questo autorizza una persona come me a porsi domande…
Quando un processo sulla morte di una persona non si risolve facilmente si deduce che ci sono circostanze che impediscono ciò…sono disincantato sul mondo, non parto dal presupposto che tutti i processi sono facilmente risolvibili, così in quell’intervista affrontai il tema del delitto Rostagno…
Chi ha potuto uccidere Mauro Rostagno? Affrontò questo tema? In quel momento nessuna ipotesi sulla sua morte poteva essere esclusa…..Io non sono interessato a sapere chi lo ha ucciso ho altro interesse, l’interesse della trasparenza sulla sua morte che è un’altra cosa…..
Perché è morto Mauro? Mi interessa per restituire a Mauro una sua vita e la sua morte….a me interessa conoscere questo destino e quel destino è irrimediabile, la vita non gliela restituisce nessuno, non mi auguro nient’altro sulla trasparenza della sua morte
Allora lei disse che qualche spacciatore potrebbe averlo ucciso? Probabile, lavorava in una comunità, non si può escludere nulla, allora era tenere aperta una altissima probabilità….
Galluffo legge l’intervista dove Curcio fa un elenco di casualità…mafia…spacciatore….vicende personali e conclude che nessuna di queste è la causa della morte di Mauro….Curcio risponde che quello era un interrogarsi a 360 gradi in un quadro di riflessione molto più ampio
Mi faceva molto ridere la presenza di Cardella a fianco a Mauro…..
Galluffo chiede se è stato in carceri con mafiosi? Sicuramente ho incontrato mafiosi….Galluffo chiede se vi era circolarità di notizie tra terroristi e mafiosi….Galluffo legge verbale…..Nega Curcio di avere conosciuto in carcere Agate Mariano…ancora dal verbale…..non mi è mai giunta notizia che la mafia aveva responsabilità sul delitto di Rostagno…….Curcio dice che qualcuno scrisse che un incontro con Agate era avvenuto nel carcere di Favignana, ma io nel carcere di Favignana non ci sono mai stato….
Lei prese in considerazione la responsabilità di Cardella? Posta in termini così personali, no….ho sempre tenuto aperte tutte le possibilità: sicuramente indizi e prove su questo orientamento non ne ho, questa è rimasta una delle articolate vie in cui la morte si è inserita…..Dal verbale…secondo me per capire perché mauro è stato ucciso bisogna andare a leggere i rapporti con Cardella e quanto scoperto sul conto di Cardella….Francesco Cardella e Chicca Roveri non possono non saperlo……Curcio chiarisce: in quel periodo circolavano moltissime notizie e pubblicazioni che mettevano in una luce particolarmente oscura le relazioni di Mauro ….Di quelle cose ne presi atto e dissi che non potevo escludere quel percorso, ma questo non era un atto di accusa nei confronti di Cardella e Roveri…..In tutto quell’interrogatorio non si parlò solo di Cardlela, Roveri, dell’aeroporto vicino a Trapani dove c’erano stati voli strani, si parlò di tante ipotesi…io non ho escluso nessuna pista….
Emerge da un acceso confronto tra difesa Galluffo e pm Paci che Curcio l’anno scorso è stato interrogato dalla Procura di Palermo su fatti legati al delitto Rostagno….Galluffo chiede produzione verbale…Paci osserva che si tratta di indagine diversa….Galluffo iniste nell’avere il verbale con le omissioni riguardanti le indagini coperte da segreto….
Pm non ha domande…Avv Miceli….Lei ha mai riferito di un sogno su Rostagno, di un traffico di armi? Ricordo che mi divertiva questa storia per il fatto che mia moglie pochi giorni prima mi ha detto di avere sognato rRstagno che era in mezzo a delle rocce e che cercava una collina….E’ stato un sogno, una vicenda strana, non legata a vicende giudiziarie….Non era quindi una volontà a indirizzare gli operatori di pg che la ascoltavano? Assolutamente no, io non ho alcuna ragione per ritenere valida una ragione sulla morte di Rostagno contro un’altra ragione…Mi auguro di potere colmare presto questa conoscenza perché voglio capire questa storia per capirla rispetto all’affetto verso Rostagno
Rispondendo all’avv. Ingrassia difensore di Virga, Curcio dice che dai contatti con Mauro Rostagno mai aveva dedotto eventuali pericoli sulla sua vita…
Le domande della corte….Curcio si sofferma sul contenuto delle lettere con Rostagno dove questi gli riferiva genericamente del lavoro giornalistico che stava svolgendo a Rtc
La Corte legge il verbale della Faconti dove questa sosteneva che Curcio era a conoscenza di inchieste che Rostagno stava facendo…Nelle lettere, risponde Curcio, non c’erano elelmnti interessanti per le inchieste ma se qualcuno le volesse vedere non ho difficoltà a renderle….
Curcio, a proposito delle cose dette in quell’intervista del 1996 quando faceva riferimento al fatto che la verità sulla sua morte era da cercassi altrove rispetto alle pista mafia droga ecc ecc, spiega che erano sensazioni del momento che non si fondavano su niente di preciso….a questo punto la testimonianza si conclude….
Prossima udienza 21 novembre: teste Claudio Fava….Per Ruvo, chiesto dalla difesa di Virga , sarà fatto l’accompagnamento coatto….