Faccia a faccia italo-tedesco alla Farnesina il 28 novembre sul contenzioso degli “schiavi di guerra”, i 700 mila italiani deportati in Germania per i quali è negato ogni risarcimento. Qui di seguito ripoorto la lettera dell’avvocato Joachim Lau che da anni si dedica a questo contenzioso irrisolto.
Egr. Giornalisti, cari amici TALLA , 11.11.12
Per il 28 novembre 2012 “ durante un evento pubblico per la stampa al ministero degli esteri a Roma è prevista la presentazione della relazione conclusiva della commissione degli storici tedesca – italiana. Saranno presenti il ministro degli esteri tedesco ed italiano. Questo evento, anche se non inteso probabilmente in questo senso dagli organizzatori va visto in connessione con la questione delle richieste di risarcimento danno da parte dei lavoratori coatti della seconda guerra mondiale nei confronti dello stato tedesco. Dopo anni ed anni di processi la questione sembra aver trovato la sua conclusione nel diniego definitivo da parte della Germania di pagare il dovuto con l´argomento che il diritto di un Stato all´immunità sussiste anche nel caso in cui questo commetta dei gravi crimini contro l´umanità e che sia superiore al diritto delle vittime di questi crimini ad ottenere il risarcimento come invece era stato confermato dalla Magistratura Italiana .
Di comune consenso ed in base ad un’esposizione selezionata dei fatti storici e giuridici dalle parti il governo tedesco ed italiano in 2008 avevano iniziato una causa dinanzi alla Corte Internazionale – senza la partecipazione nemmeno indiretta degli interessati – per censurare i giudici italiani.
Purtroppo ma non imprevedibile la Corte Internazionale con la sentenza del 3.02.2012 ha confermato il principio invocato dalla Germania vanificando le tante battaglie legali e gli alti principi esposti dalla Suprema Corte di Cassazione italiana che aveva ritenuto prioritari i diritti fondamentali dell’uomo rispetto al diritto all’immunità e impunità degli Stati.
Il ribaltamento del principio esposto dalla Suprema Corte italiana, da parte della Corte Internazionale ha degli effetti non solo limitati ai lavoratori coatti della seconda guerra mondiale ma nega anche il diritto individuale al risarcimento alle vittime delle stragi delle Fosse Ardeatine, di Sant’anna di Stazzema, etc.. e rappresenta al livello mondiale un arretramento, se non un definitivo abbandono della cultura giuridica sulla tutela dei diritti fondamentali e del principio della responsabilità dello stato per le sue gravi violazioni del diritto dell`uomo.
Per questo motivo sarebbe auspicabile se, in occasione della relazione conclusiva della commissione degli storici italo-tedeschi, l’argomento del risarcimento delle vittime dei crimini contro l’umanità non venga dimenticato e che dalla stampa presente a questo evento arrivassero dei commenti anche critici su tale aspetto.
Cordiali saluti
Avv. Joachim Lau