Reddito minimo garantito per i giovani disoccupati italiani. E lotta al caro-affitto e agli affitti in nero.
Sono i due importanti temi di battaglia politica che i giovani di Sel stanno promuovendo. Venerdì a Testaccio, in via Zabaglia 24, un incontro per focalizzare le due campagne in corso: per il reddito minimo garantito, misura sociale che esiste in tutta Europa meno che in Italia, Grecia e Ungheria, è in corso da giugno la raccolta di firme per la proposta di legge (la petizione si conclude a dicembre).
Sugli affitti in nero basti pensare a Roma dove ci sono tra l’altro 90 mila studenti universitari fuori sede, che in maggioranza subiscono affitti in nero.
Dalla pagina evento di Facebook “Venerdì 12 ottobre 2012 ore 18,30@ Circolo SEL Testaccio: “Reddito minimo garantito per tutte e tutti”, campagna per il reddito minimo garantito – “Diritti a casa”, campagna contro gli affitti in nero per i canoni concordati” che così indice l’iniziativa:
Sinistra Ecologia Libertà di Testaccio e REaD’ (Forum Formazione delle politiche giovanili di SEL)
presentano:
Venerdì 12 ottobre 2012 ore 18.30
presso il Circolo di Sinistra Ecologia Libertà di Testaccio
Via Nicola Zabaglia n. 24 Roma
“Reddito minimo garantito per tutte e tutti”
campagna per il reddito minimo garantito
“Diritti a casa”
campagna contro gli affitti in nero per i canoni concordati
Intervengono:
Ivan Errani (REaD’)
Jacopo Argilli (Tilt)
Massimo Pasquini (Unione Inquilini)
Coordina:
Andrea Brogi (SEL Testaccio)
Nel giugno scorso, un’ampia coalizione di associazioni, partiti, movimenti e comitati ha lanciato la campagna per il riconoscimento del reddito minimo garantito in Italia.
Una campagna nata intorno ad una proposta di Legge di iniziativa popolare che intende istituire, anche nel nostro Paese, una garanzia per il reddito per coloro che sono precari, disoccupati e inoccupati.
Una campagna che vuole rilanciare quelle fondamenta di un modello sociale europeo che garantisca misure di sostegno alle persone che le politiche neoliberiste hanno minato. Per rilanciare politiche di redistribuzione delle ricchezze e mettere al centro del dibattito politico le garanzie, i diritti, le libertà di scelta delle persone.
La raccolta di firme a sostegno della proposta di Legge per il reddito minimo garantito, il cui obiettivo minimo è raccogliere almeno 50.000 adesioni, terminerà a dicembre 2012.
Accanto a questa proposta di welfare “diretto” emerge sempre più l’esigenza di affermare politiche volte a sostenere, attraverso un welfare “indiretto”, i diritti e la qualità dell’abitare. A partire dalle giovani coppie, dagli studenti e dai single. Diritto all’abitazione, con contratti regolari e alle giuste tariffe, qualità dell’urbanistica abitativa e agevolazioni ai giovani inquilini.
E’ la campagna “Diritti a casa”, promossa dai ragazzi di REaD’ (Forum Formazione per le politiche giovanili di SEL Lazio) a sostegno della battaglia dell’Unione Inquilini contro gli affitti in nero.
Una campagna, partita lo scorso luglio che ha lanciato parallelamente un percorso informativo nei confronti del “canone concordato”: affitto a prezzi inferiori a quelli del mercato, che tiene conto, tra l’altro, delle caratteristiche dell’immobile.
Sinistra Ecologia Libertà
Circolo Testaccio, San Saba, Aventino “Fabrizio Scottoni”
Via N. Zabaglia, 24 – Tel.: 06 57301145 e-mail: seltestaccio@gmail.com
www.rioneventesimo.it – www.selroma1.org
Da un articolo de Il Fatto sul Reddito minimo garantito in Europa aggiungo questo stralcio con le notizie paese per paese:
Negli stati membri dell’Eu il reddito di cittadinanza è chiamato in vari modi:
In Belgio è chiamato Minimax, ed è un diritto individuale che garantisce un reddito minimo a chi non dispone di risorse sufficienti per vivere.
In Lussemburgo è chiamato Revenue Minimum Guaranti ed è un riconoscimento individuale “fino al raggiungimento di una migliore condizione personale”.
In Austria c’è la Sozialhilfe, un reddito minimo garantito che viene aggiunto al sostegno per il cibo, il riscaldamento, l’elettricità e l’affitto per la casa.
In Scandinavia c’è lo Stønad til livsopphold , letteralmente reddito di esistenza, erogato a titolo individuale a chiunque senza condizione di età.
In Olanda ce ne sono due tipi. Il primo è il Beinstand, un diritto individuale e si accompagna al sostegno all’affitto, ai trasporti per gli studenti, all’accesso alla cultura.
Il secondo è il Wik, un reddito destinato agli artisti per “permettergli di avere tempo di fare arte”. (Vien voglia di trasferisi immediatamente!)
In Germania c’ è l’ Arbeitslosengeld II
In Gran Bretagna, c’è l’ Income Based Jobseeker’s Allowance è una rendita individuale illimitata nel tempo, rilasciata a titolo individuale a partire dai 18 anni di età a tutti coloro i cui risparmi non siano sufficienti per un dignitoso tenore di vita. Viene inoltre garantita la copertura dell’affitto (Housing benefit). In Francia vi è il Revenu de solidarité active (RSA).
Lettura consigliata: Il reddito di cittadinanza. Una proposta per l’Italia e per l’Europa.
“Il venir meno della promessa del lavoro per tutti (mito degli anni Cinquanta) e l’affermarsi di condizioni lavorative saltuarie pone il problema di come assicurare a tutti condizioni di vita dignitose. Il tema è quello del “reddito garantito” o “reddito di cittadinanza” o “basic incom”, cioè di un reddito minimo assicurato dallo Stato in mancanza di attività lavorativa.
La soluzione, molto discussa a livello teorico, è oggi adottata in tutti i paesi europei eccettuate l’Italia, la Grecia e l’Ungheria. In Italia c’è una sola sperimentazione, prevista da un decreto legislativo del 1998, ormai abbandonata nel tempo. Sui fondamenti etici e politici del reddito di cittadinanza, sulle realizzazioni in Europa e sulle possibilità in Italia, fa il punto il volume di Giuseppe Bronzini, magistrato, autore di numerose pubblicazioni in materia.”